venerdì, Marzo 29, 2024
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Prossimo Dpcm anticipato, lockdown “morbido” probabile

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Dopo neanche una settimana dalle nuove misure anti COVID del Governo, non sembrano esserci miglioramenti. Il prossimo Dpcm verrà quindi anticipato rispetto al 9 novembre, data di scadenza di quello precedente. Parliamo di un eventuale nuovo “lockdown”, ma con conseguenze e restrizioni leggermente diverse.

2 OPZIONI – Giuseppe Conte e il suo team studiano attualmente due soluzioni, due strade diverse per ovviare al problema. Lockdown “morbido” sono le parole chiavi. Una chiusura quindi parziale, controllata, come ribadito più volte dal premier stesso.

La prima ipotesi riguarda una situazione molto vicina a quella francese. Ogni attività sospesa, se non per quelle di prima necessità, fabbriche, scuole materne ed elementari. Mentre gli spostamenti saranno autorizzati solo per mezzo dell’autocertificazione, che dovrà presentare ovviamente un valido motivo per uscire come fare la spesa o per un’emergenza sanitaria.

La seconda strada invece è meno estrema. Prevede una chiusura regionale e comunale, e incentivi allo smart working, sia nel settore privato che nel pubblico. Per quanto riguarda gli spostamenti verranno applicate le stesse restrizioni della prima ipotesi. Ma ovviamente solo per quelli interregionali.

Le implicazioni di questa seconda opzione sono tre. lockdown territoriali (chiusura quindi di grandi città e centri urbani più in crisi come Milano, Napoli, Torino e Roma). Blocco tra i confini regionali. Ed infine l’obbligo di didattica a distanza per ogni tipo di scuola.

I DATI E LA PREOCUPAZIONE DELL’ISS – Se il prossimo Dpcm verrà anticipato non è certo per incompetenza da parte del Governo, ma per necessità. Soprattutto quando si guardano gli ultimi dati registrati ieri. 31084 nuovi casi positivi, su 215085 tamponi effettuati e 199 morti. Riguardo la situazione l’Istituto Superiore della Sanità invita: «nuovamente le Regioni […] a considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione delle aree maggiormente affette […]».