venerdì, Aprile 19, 2024
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Quagliarella: “Non sono un traditore, ho dovuto lasciare Napoli per altri motivi e ci voglio ritornare”

Quagliarella, la brutta vicenda lasciata alle spalle. I tifosi appellano il ritorno dell'attaccante per terminare la carriera. Le parole di Vittorio Quagliarella: "Solo la Juve ha creduto in lui dopo la vicenda di cui non potevamo parlare"

Fabio Quagliarella, attaccante della Sampdoria
Fabio Quagliarella, attaccante della Sampdoria

Quagliarella nel radar di uno stalker. A Premium il suo pianto liberatorio dopo anni di paura

Circa due settimane fa Quagliarella, durante un’intervista rilasciata nel post partita, parla della sua situazione in carriera che lo tiene impegnato. C’è però spazio anche per un altro lato del giocatore, quello preoccupato e che è finalmente libero. Il pianto è liberatorio per Quagliarella perché finalmente lo stalker, che lo perseguitava ormai da anni, è stato riconosciuto colpevole. Il giocatore per le continue minacce ha sempre denunciato alla polizia il persecutore, poi scoperto essere un poliziotto. Per anni, lo stesso Quagliarella ha affermato, di aver ricevuto continue minacce da questa persona e di essere stato costretto a cambiare squadra. Questa vicenda l’ha profondamente segnato influendo anche sulle sue capacità in campo. Ora il giocatore, molto più tranquillo, ha rivolto le sue scuse ai tifosi del Napoli, squadra in cui ha giocato e nella quale vorrebbe fare ritorno. I tifosi che prima lo additavano come traditore ora aprono nuovamente le porte a Quagliarella.

Le parole del padre di Quagliarella e la dedica dei tifosi

"Perdonaci", "Uno di noi" "ADL riportalo a casa": sui social migliaia di messaggi per Quagliarella dopo l'intervista alle Iene
Fabio Quagliarella durante un passaggio dell’intervista alle Iene su Italia Uno (Youtube.com)

“Mio figlio amava il Napoli ed ama ancora la maglia azzurra. E’ inutile dire che tornerebbe alla corte di De Laurentiis ma al momento non c’è stato alcun contatto tra le parti. Se ho sentito qualcuno della società dopo la condanna di Piccolo? Non, non ho sentito nessuno, ma non importa. Fabio non scelse la Juve, ma la società bianconera fu l’unica a credere in lui. Al Napoli erano giunte due offerte: quella della Juve e e quella del Rubin Kazan. Quindi scelse la Juve, cosa andava a fare in Russia? Lì sarebbe finito come calciatore. Non immaginava minimamente di dover andare via da casa dopo aver atteso così tanto per tornare. Voleva restare a Napoli e diventare un simbolo. Qualche mese prima dell’addio acquistò casa dalle nostre parti. La arredò finemente ma non vi ha mai vissuto. I mobili sono ancora coperti da pellicole ed il pavimento non è stato praticamente mai calpestato. Doveva essere la sua casa, la casa del Quagliarella leader del Napoli. Mi chiamò ed era felice per l’acquisto di Cavani. Si chiedeva come sarebbe stato rimodellato l’attacco del Napoli con lui, l’uruguaiano, Lavezzi ed Hamsik.

“Papà chissà se il mister mi farà fare la prima punta con Cavani largo o vorrà provare uno schema inverso”. Fu in quell’occasione che gli dissi: “Fà, ma non l’hai capito che ti vogliono vendere?”. Pochi giorni dopo arrivò la cessione e l’inizio di una tristissima vicenda di cui non potevamo parlarne con nessuno. Il resto è storia nota. E’ finalmente finito un incubo per Fabio e tutta la nostra famiglia”.

I tifosi invece molto più colpiti dell’errore nel quale anche loro hanno creduto si scusano con l’attaccante, scuse che non si vedono spesso tra i tifosi napoletani e i giocatori che vanno via. Un “Perdonaci” è stato sufficiente per chiudere la storia e ora i tifosi vogliono che Quagliarella chiuda la sua carriera con la maglia azzurra. L’idea non dispiacerebbe nemmeno al giocatore che ha sempre voluto fare ritorno.

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