Joao Mario avrebbe tutta l’intenzione di rimanere allo Sporting Lisbona, al quale è stato ceduto dall’Inter in modo temporaneo. La società lusitana dal canto suo vorrebbe confermarlo, mentre la squadra nerazzurra punterebbe a cedere in modo definitivo il cartellino del giocatore.
A vedere così la situazione, il destino del portoghese sembrerebbe già deciso. In realtà – secondo quanto raccolto da FcInterNews – ci sono dei particolari fondamentali da non sottovalutare e che fanno la differenza.
“In primis i nerazzurri, data anche la specifica situazione economica, non possono, né vogliono, iscrivere a bilancio una minusvalenza. Ergo: va benissimo salutare Joao Mario, ma servono più o meno 8 milioni di euro per non andare in perdita.
Dall’altra parte lo Sporting fiuta il colpaccio. E forte anche dei desiderata del centrocampista, potrebbe provare a tirare la corda, lasciando pure trascorrere qualche mese, per far ammorbidire il club italiano sulla cifra richiesta”, cita il noto portale sportivo.
Per evitare queste scaramucce – comunque spiacevoli – la via di mezzo sarebbe quella rateizzare il costo del trasferimento o di inserire – come vi avevamo raccontato mesi fa – qualche giovane nell’affare.
“In effetti i dirigenti dei campioni del Portogallo potrebbero valutare un pagamento quadriennale – e quindi di 2 milioni a stagione – per concludere finalmente la vicenda. Ipotesi che seppur non al 100%, potrebbe anche soddisfare l’Inter, che incasserebbe, in più annate, quanto richiesto.
Per quanto riguarda invece lo stipendio, con un bonus alla firma e un anno in più di contratto a cifre inferiori rispetto alle attuali, tutti a Lisbona sarebbe felici. Il calciatore non perderebbe un euro e il club lusitano non sforerebbe il proprio tetto salariale. Idee e possibili programmazioni, ma sicuramente da questo punto vista nessuno crede ci possano essere dei problemi. Si attendono novità, in un contesto dove tutti – a livello ipotetico – conoscono già l’esito futuro, ossia la permanenza di Joao Mario allo Sporting Lisbona, ma che per i motivi elencati non può essere al momento certificato”.