Attraverso un video condiviso sul suo account Instagram, Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, ha rivelato di essere stato vittima di un attentato insieme alla figlia. Le loro auto sono state avvolte dalle fiamme dopo l’esplosione di due bombe collocata nell’abitazione a Campo Ascolano, località di Pomezia, alle porte di Roma.
“Ho ricevuto un lista infinita di minacce” – Il tutto è avvenuto nella serata di ieri, quando il giornalista era da poco rientrato a casa. Il presentato ha sentito due esplosioni in rapida successione, che hanno colpito il cancello d’ingresso dell’abitazione e distrutto le auto dell’uomo e della figlia, quest’ultima passata di lì da mezz’ora.
Rapido l’intervento da parte degli investigatori della Digos, che hanno subito iniziato le indagini e i rilievi tecnici per accertare la natura della doppia esplosione. Riguardo l’ordigno, Ranucci ha così spiegato a La Repubblica:
“Pensano fosse un ordigno rudimentale potenzialmente avrebbe potuto uccidere una persona se passava in quel momento. Io non so ancora dare una chiave di lettura a quello che è successo. Quello che ho fatto è mettere insieme un po’ di cose che sono successe in questi mesi. Io non le ho mai pubblicizzate pubblicamente, anche per tutelare le persone a me care. L’estate scorsa, un anno fa, abbiamo trovato i proiettili, due proiettili della P38 fuori casa. Poi c’è un elenco di situazioni particolari accadute negli ultimi mesi, a partire anche dal tentativo di delegittimazione nei miei confronti”.
Riguardo proprio a quanto accaduto in passato, una volta lasciata la sede dei carabinieri, il giornalista ha anche ammesso: “Ho ricostruito con i carabinieri quanto è successo. C’è una lista infinita di minacce, di varia natura, che ho ricevuto e di cui ho sempre informato l’autorità giudiziaria e di cui i ragazzi della mia scorta hanno sempre fatto rapporto. Io comunque mi sento tranquillo nel senso che lo Stato e le istituzioni mi sono sempre state vicine in questi mesi”.
Al momento, le forze dell’ordine sono impegnate nella ricerca della presenza di eventuali telecamere di sorveglianza nella zona. Nei pressi dell’abitazione, però, gli unici dispositivi rilevati sono i sensori semaforici per il controllo della velocità. Le ricerche sono state estese anche alle strade consolari nei dintorni della casa.
