giovedì, Novembre 14, 2024
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Reddito di cittadinanza, i cambiamenti del nuovo governo

In seguito al divorzio forzato tra il Movimento Cinque Stelle (M5s) e la Lega, e la conseguente caduta del governo attuale, il prossimo si prepara a raccogliere i pezzi.

Il Partito Democratico unito al M5s hanno intenzione di portare sostanziali cambiamenti che possano essere più fruttuosi per il paese.

Primo fra tutti ridimensionare la potenza della Lega di Matteo Salvini, soprattutto dopo l’umiliazione di quest’ultimo da parte di Giuseppe Conte.

Il secondo cambiamento, e forse quello più importante, riguarda invece il Reddito di cittadinanza.

Se da una parte il M5s vorrebbe anticipare la pensione a 62 anni e 38 di contributi per i lavoratori, dall’altra non è intenzionato a perdere il loro migliore “asso nella manica”.

Ma dal punto di vista dei Democratici quell’asso va migliorato.

Quindi quali sono i cambiamenti che subirà il Reddito di cittadinanza?

Innanzitutto spingere i possessori delle card RDC a lavorare. Molti infatti scelgono di ignorare le chiamate effettuate dal governo per inserirli nel mondo del lavoro, godendo comunque della retribuzione dello Stato.

Verranno quindi prese misure per evitare questo. Ogni qualvolta un possessore della card non dovesse presentarsi ad un colloquio lavorativo, subirà sanzioni.

Una prima assenza implicherà la sospensione per un mese dell’erogazione. Se dovesse ripetersi stavolta verrà sospesa per due mesi. Dopodiché l’erogazione verrà semplicemente revocata.

Inoltre Il Partito Democratico avrebbe l’intenzione di abbassare il numero di anni di residenza in Italia per le comunità straniere, affinché possano accedere prima al RDC.

Da 10 diventerebbero 5, il che escluderebbe ogni penalizzazioni.

Ed infine l’ultimo obbiettivo del PD sarebbe convincere il M5s ad aumentare la quota del Reddito di cittadinanza, sfruttando le risorse in eccesso (1,2 miliardi di euro) rispetto alle spese per alimentare il sussidio (approssimativamente sui 4,4 miliardi di euro).

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