giovedì, Aprile 18, 2024
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Reddito di Cittadinanza, ecco le prime bozze della tanto attesa misura

Il governo sta stabilendo le cifre e i destinatari di tale misura e sta pensando di introdurre un reddito di base universale destinato ai giovani

Il Reddito di Cittadinanza è una delle misure più attese da cittadini e contenute nel Def.
Il governo, proprio in queste ore, sta definendo la platea di cittadini e le cifre da stazionare.
Nel frattempo stanno già circolando le prime indiscrezioni e le prime bozze.
Come racconta “Il Messaggero”, ci sono delle importanti novità e alcune conferme, riguardo il tanto atteso provvedimento, tanto caro all’elettorato del Movimento 5 Stelle.

Reddito di Cittadinanza, ecco a chi dovrebbe essere destinato

Il reddito di cittadinanza dovrebbe essere garantito il reddito di cittadinanza ad una platea di 2.267 milioni di famiglie.
Il reddito sarà modulato in base al numero di componenti nel nucleo familiare e sarà stabilita come soglia di sbarramento l’ISEE, con una soglia fissata a 9360 euro.

L’importo base, stabilito per una singola persona, si dovrebbe aggirare intorno ai 780, che salirebbero a 936 per un nucleo composto da due persone e fino ai 1170 per un nucleo familiare con cinque o più componenti.
Anche i possessori di una casa di proprietà potranno beneficiare di tale misura, purchè posseggano una sola casa ed ulteriori immobile dal valore non superiore ai 30 mila euro.
A questi beneficiari, però, sarà decurtato una somma di 280 euro, a titolo di affitto “figurativo”.

Sarà garantito il reddito di cittadinanza sia ai cittadini italiani sia ai cittadini stranieri residenti in Italia da almeno cinque anni.
Il governo sta studiando anche un “reddito base universale”, che sarebbe destinato ai giovani, a prescindere dalla situazione del reddito familiare.
L’assegno sarebbe di circa 500 euro al mese e dovrebbe andare a tutti i giovani con età compresa tra i 18 e i 26 anni.
I giovani però sarebbero coinvolti in corsi di aggiornamento e dovrebbero iscriversi al collocamento, così da aumentare il tasso di persone attive in cerca di occupazione, il che permetterebbe di ottenere maggiori margini di manovra in sede europea.

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