La polizia giudiziaria in servizio presso la Procura di Termini ha denunciato una casalinga di 40 anni. È accusata di aver truffato lo Stato ed è indagata per aver percepito indebitamente il beneficio economico.
La donna, residente a Palermo, ha iniziato a lavorare su una piattaforma online, circa due anni fa. Ha incominciato facendo alcune live, in cui si mostrava poco vestita, o talvolta anche nuda e ha poi continuato diffondendo, dietro retribuzione, video dal contenuto pornografico.
L’indagata ha dimenticato, nel corso di questi 24 mesi di intensa attività, un particolare: registrare i suoi profitti. Tale omissione volontaria le ha permesso, tuttavia, di percepire il sussidio di assistenza, noto anche come “reddito di cittadinanza”. Stando alla documentazione, il soggetto godeva, infatti, senza tali entrate, di tutti i requisiti richiesti dai relativi regolamenti.
La quarantenne, nel giro di due anni, ha incassato ben 17 mila euro tra le live streaming della piattaforma a cui era iscritta ed il materiale inoltrato ai suoi clienti più accaniti. L’ammontare di tale cifra non è mai pervenuta nella dichiarazione dei redditi della donna.
La Polizia di Stato ha concluso la sua relazione con una nota, diffusa dalla Procura di Termini, in cui si legge che essa: “rinnova il proprio impegno nel contrasto alle frodi ai danni della collettività, anche quando realizzate attraverso strumenti digitali e modalità non convenzionali“.