Dopo la proficua diffusione del video in cui il sindaco De Magistris si scaglia contro Matteo Renzi, non poteva mancare la risposta del Premier. Anche questa abbastanza dura nei toni. E allora in un botta e risposta che andrà avanti per giorni si dà il via al famosissimo teatrino politico.
Sulla sua e-news il premier ha esordito con queste parole: «A quelli che urlano, che insultano, che offendono, la nostra risposta è solo una: progetti concreti, idee semplici, coinvolgimento di cittadini. C’è un’italia che insulta gli altri, che usa riferimenti alla mafia, che minaccia. E c’è un’Italia che invece dice sì. E ci prova. E giorno dopo giorno si carica la fatica e la gioia di restituire speranza e credibilità al paese più bello del mondo».
«E dire – continua ironico Renzi – che non fa nemmeno troppo caldo. Ma a leggere alcune dichiarazioni politiche sembra proprio che a qualcuno sia scappata la frizione». E parte così la lunga sfilza di persone: «Cinque Stelle equiparano il Pd alla mafia, cercando in tutti i modi di oscurare il proprio atteggiamento incoerente sulla vicenda del sindaco di Livorno. Berlusconi dice che con queste riforme saremo al regime, ignorando che le ha votate anche lui fino al momento dell’elezione di Mattarella. Salvini accusa il colle e palazzo Chigi di avere le mani sporche di sangue per gli immigrati. Davanti a tutto questo scintillare di insulti e accuse, qual è la parola che usiamo per rispondere? una sola. La parola è bellezza».
Contro le accuse il premier ricorda la bellezza dell’operato che fino ad ora ha portato avvanti il governo. «Vi domanderete adesso: Matteo, tutto bene? – conclude il premier – Sei sicuro che il ‘nemmeno troppo caldo’ non faccia danno anche a te? sto benissimo, tranquilli. È Che sono proprio convinto: davanti alla guerriglia senza frontiere, davanti alla follia delle minacce, l’unica soluzione è non inseguirli. Lasciarli divertire con la battaglia nel fango, se vogliono. E continuare a parlare di cose vere, serie, grandi».
Immediata è la replica di De Magistris in diretta su RpTv: «Innanzitutto quello è un comizio. Capisco che nel nostro Paese si è persa l’abitudine ai comizi. Ho fatto un ragionamento, di cuore di passione, di energia. Qualche frase forte che ho detto non è il mio linguaggio abituale. E cosa ho detto in fin dei conti? Ho detto che il sistema, di cui fa parte anche Renzi, ha paura del cambiamento della politica, ha paura di una città come Napoli dove il popolo è protagonista del suo destino e c’è un sindaco non colluso con la camorra. Renzi non si attaccasse a una parolaccia detta dal sindaco di Napoli in un ocntesto specifico: era adrenalina pura. Pensasse ai problemi reali».
