giovedì, Aprile 18, 2024
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Revenge Porn, emendamento approvato dalla Camera

La Camera dei Deputati ha approvato nei giorni scorsi un emendamento al disegno di legge “Codice rosso” che introduce il reato di Revenge porn, cioè la diffusione di immagini e video privati senza il consenso della persona interessata. L’emendamento, presentato in Commissione Giustizia dalla relatrice Stefania Ascari, è passato con 461 voti a favore e neanche uno contrario, votazione effettuata dopo il raggiungimento di un accordo tra la maggioranza e le opposizioni che hanno rinunciato a presentare sub emendamenti.

Lo stesso emendamento era già stato proposto la scorsa settimana da Forza Italia al Partito Democratico e Liberi e Uguali, ma era stato bocciato a causa dei voti contrari di Lega e Movimento 5 Stelle, cosa che aveva portato a numerose polemiche e proteste.

Il Revenge porn, letteralmente “vendetta porno”, si riferisce alla vendetta, il più delle volte da parte di un ex partner, consistente nella diffusione online di foto, video intimi o dati personali di inconsapevoli ex partner. Più in generale, però, il significato dell’espressione è ormai esteso fino a ricomprendere nel fenomeno anche altri comportamenti inerenti la condivisione di materiale intimo senza il consenso della persona interessata.

L’emendamento riempie dunque un vuoto normativo italiano, in attesta dell’approvazione di un disegno di legge in materia, introducendo un nuovo tipo di reato: chiunque invii, pubblichi o diffonda immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, senza il consenso delle persone rappresentate, è punibile con la reclusione da 1 a 6 anni e multe che vanno da 5mila a 15mila euro.

La pena aumenta se i fatti sono commessi dal coniuge, anche separato o divorziato, o da una persona che è o è stata legata sentimentalmente alla persona offesa, e viene aumentata da un terzo alla metà se i fatti sono commessi a danno di persona in condizione di inferiorità fisica o psichica o a danno di una donna in stato di gravidanza.

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