Nonostante la dura ma efficace politica, del presidente della Regione Campania, è ben evidente, dal bollettino datato 15 giugno, un rialzamento della curva dei contagi.
LE STATISTICHE – I dati non mentono purtroppo. Sebbene i pazienti positivi siano aumentati solo leggermente, questo implica comunque il ritorno di un forte rischio interno per la Campania.
Su 1090 tamponi effettuati, sono stati trovati 4 positivi. Il totale degli infetti si eleva ora a 4.613, questo invece su 241.380 tamponi svolti finora. I decessi sono ben 430, mentre i guariti sono 3.899 (di cui 3.885 totalmente guariti e 9 clinicamente guariti). Queste sono le statistiche rese note dall’Unita di crisi della Regione, dati che indicano la necessità di una precauzione maggiore da parte dei cittadini, onde evitare un ulteriore rialzamento della curva in Campania.
NON EROI SOLO LAVORATORI – L’emergenza provocata dal coronavirus ha dato vita ad un movimento in favore degli operatori sanitari, il Movimento nazionale infermieri. Quest’ultimo non appartiene a nessun sindacato ma vanta 36 mila iscritti. Il suo obiettivo? Proclamare eroi gli infermieri che hanno lottato duramente, mettendo la propria vita in gioco, contro il virus. Come? Scendendo nelle piazze per chiedere il rispetto dei diritti e della dignità di chi lavora con passione e dedizione. Una proclamazione condivisa solo in parte dai diretti interessati, in quanto si definiscono appunto semplici lavoratori, come lo specifica una loro umile portavoce Tiziana Piscitelli.
«C’è voluto il Covid perché si accorgessero della nostra importanza e del lavoro che svolgiamo. Non siamo qui per chiedere bonus per ciò che abbiamo fatto in questo periodo, vogliamo che vengano riconosciuti i nostri diritti. Non siamo eroi, siamo solo lavoratori. Il sistema sanitario è tutto sbagliato – continua la Piscitelli – Bisogna investire sulla Sanità e bisogna pensare a una rete infermieristica territoriale».