lunedì, Gennaio 20, 2025
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Roberto Guerrisi, ucciso nel tentativo di difendere la figlia

A Pontirolo Nuovo, in provincia di Bergamo, il 28 Dicembre, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno, si è consumata una tragedia. Roberto Guerrisi, uomo di 42 anni, è stato ucciso nel tentativo di difendere la figlia, maltrattata dal compagno. 

La giovane di 19 anni era fidanzata da qualche mese con un ragazzo di 22 anni. Il loro rapporto  stando a quanto emerso, non era dei migliori. Durante le vacanze di natale, le forti urla durante un litigio tra i due, hanno spinto i vicini a chiamare i Carabinieri. Durante l’acceso confronto, il ventiduenne ha aggredito la ragazza fisicamente, causandole gravi lesioni.

Accompagnata dalla Forze Dell’Ordine in ospedale, la vittima ha denunciato il fidanzato per maltrattamenti. Viste le condizioni della figlia, Roberto, ha deciso il 28 Dicembre di recarsi dalla famiglia dell’aggressore per avere un dialogo pacifico. Dopo un primo tentativo, l’uomo di 42 anni è tornato una seconda volta nell’officina della famiglia del giovane; in compagnia di alcuni familiari.

Durante il confronto, sono partiti due colpi di pistola. Uno ha colpito Guerrisi in volto. L’uomo, dopo essersi trascinato per qualche metro, si è fermato lungo l’asfalto della strada. Arrivati sul posto i soccorsi, ormai, non c’era più niente da fare.

Grazie alla testimonianze, alle registrazioni delle videocamere, è emerso che a sparare i colpi d’arma da fuoco, detenuta illegalmente, è stato lo zio del ventiduenne, Rocco Moffredi. L’assassino, sul cui capo pende l’accusa di omicidio, è stato portato in carcere, dopo la disposizione d’arresto. L’ex fidanzato della giovane e il proprietario dell’azienda sono stati denunciati per favoreggiamento. I due, avrebbero, durante gli interrogatori, negato che a sparare sia stato il cinquantottenne.

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