sabato, Aprile 20, 2024
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Robot killer del lavoro. Sostituiranno gli esseri umani?

Un giorno i robot ci porteranno via il lavoro e le macchine potrebbero sostituire milioni di lavoratori. Ma quanto bisogna aspettare, e’ davvero possibile che tutto questo possa avverarsi? Ogni settore ha previsioni e scenari differenti ed ovviamente non tutti i dipendenti sono contenti di questa prospettiva. Uno studio americano condotto dal Pew Research Center specializzato in Internet, Scienza e Tecnlogia ha scoperto alcuni risultati sorprendenti.

Il Pew Research ha infatti condotto un sondaggio negli Stati Uniti per analizzare meglio il punto di vista dei lavoratori in merito a questa importante  ristrutturazione della società lavorativa.  Secondo quanto emerso da questa indagine la maggior parte degli intervistati non è a favore della sostituzione del lavoro umano, ma solo ad una trasformazione della società in cui con l’avvento delle macchine potrebbe essere un modo per organizzare in modo diverso la propria vita fuori dal lavoro. Il 65% degli intervistati sono convinti che nei prossimi 50 anni, gran parte del lavoro che attualmente è svolto da esseri umani sarà fatto dai robot. Di questa percentuale solo il 15% erano “decisamente” sicuri e il 50% di essi solo “probabilmente” sicuri. La situazione personale gioca anche un ruolo decisivo in questa analisi: il 35% degli intervistati con un età tra i 18e i 49 anni  non credono che la maggior parte del lavoro potrà essere sostituito dalle macchine. Non molto sorprendentemente, le persone con una laurea non temono l‘automazione. Tuttavia gli intervistati ritengono in media che robot e computer saranno in futuro sempre più in grado di svolgere le attività umane. La domanda che sorge spontanea è se tutto questo potrà influire sull’aumento della disoccupazione.  

Industria 4.0

Nell’industria del futuro le macchine comunicheranno tra loro e prenderanno decisioni. Ciò significa che molte categorie professionali in cui la mansione principale è quella di controllare una macchina potranno essere interamente sostituite da macchine o robot stessi. Con il termine “industria 4.0”  si intende proprio questo, grandi cambiamenti per i lavoratori, una maggiore tendenza per l’automazione, la crescente digitalizzazione nell’ambiente di lavoro e cambiamenti nelle aree di attività. Una quarta rivoluzione industriale sta per cominciare. Resta da vedere se tutto questo sia davvero possibile e se veramente il computer potrà influenzare l’uomo nel suo ambiente di lavoro o se potrebbe esserci una combinazione realistica tra questi due aspetti.  In futuro probabilmente non ci sarà meno lavoro ma esso piuttosto cambierà. Le persone si abitueranno alle nuove realtà e i settori dei servizi, creativi e le professioni sociali si svilupperanno probabilmente in modo più forte, del resto è quello che è già accaduto negli ultimi anni.

L’intelligenza artificiale potrebbe quindi contribuire al miglioramento della qualità della vita.

 

Il mondo imprenditoriale può beneficiare dell‘intelligenza artificiale.

Alcune profezie riguardanti sistemi di IA sembrano abbastanza preoccupanti. In futuro ci saranno anche robot e applicazioni creati per sostituire lavori che per molti anni hanno richiesto da parte dell’uomo una lunga formazione professionale. Così un giorno  medici, avvocati, giornalisti, banchieri potranno essere sostituiti dalle macchine se il sistema lo riterrà opportuno.

Tuttavia l’intelligenza artificiale è ogni giorno davanti ai nostri occhi, la usiamo di continuo senza che ce ne accorgiamo. Ricerche vocali tramite google, o ancora gli algoritmi che regolano il newsfeed di Facebook per raccomandare l’acquisto di un prodotto venduto su Amazon. L’obiettivo principale dell’intelligenza artificiale è la capacità di prevedere i bisogni della gente e anche di reagire ad essi in conformità alle raccomandazioni di soluzioni ideali per l’utente stesso.  I dispositivi automatici per il parcheggio, l’ assistente di corsia, sistemi di controllo di illuminazione,  sono solo l’inizio.

Ci sono vari modi in cui l’intelligenza artificiale si è introdotta nel mondo del marketing, dei giochi o del servizio clienti. Le app hanno rimpiazzato i call center, mentre nel frattempo milioni di algoritmi elaborano anche la promozione o la proposta pubblicitaria più adatta al cliente. L’intelligenza artificiale è, infatti, ormai riuscita anche a battere la gente in tutti i tipi giochi, persino i giochi di poker online che godono sempre di un notevole successo sono minacciati dall’avvento dei robot.  Lo scorso anno il software Claudico è stato più volte battuto da un team di giocatori professionisti che lo hanno sfidato online, oggi invece le cose sono cambiate. Qualche giorno fa, infatti, si è chiusa la seconda sfida Brains vs Artificial Intelligence, che vedeva da una parte un team composto da quattro giocatori di poker professionisti, e dall’altra Libratus, il poker bot ‘erede’ di Claudico. Per la prima volta nella storia un robot Libratus è riuscito a battere dei giocatori professionisti facendoli letteralmente a pezzi e questo significa che in futuro le macchine potrebbero avere una grossa influenza nel mondo delle carte da gioco. Tuttavia sono in atto molti cambiamenti anche in questa tipologia di giochi dove si sta pensando a sfruttare delle tecnologie in grado di leggere anche le più piccole “micro espressioni” di un volto per poter rilevare ogni minima emozione dei giocatori.

I robot potranno sostituire la creatività dell’uomo?

Neil Jacob Stein, esperto di intelligenza artificiale, considera realistico il fatto che i robot potranno prendere il posto dell’uomo: “Il nostro ambiente di lavoro cambierà in maniera massiccia”, anche se queste previsioni, a suo parere, riguardano i prossimi dieci o venti anni. In sostanza, i posti di lavoro saranno gran parte automatizzati e i robot entreranno a far parte di molte aziende. “Ciò non significa  però – ha detto Jacob Stein- che le persone perderanno automaticamente il loro lavoro perché‘ questo dipenderà anche dalle politiche di ciascuna azienda. Quello che potrebbe sicuramente fare la differenza è la formazione professionale e l’educazione di un essere umano “.

Di parere opposto l’esperto di tecnologia e media Andreas Butz, convinto che la creatività umana è nettamente superiore all‘intelligenza artificiale. “Non mi aspetto che l’intelligenza artificiale supererà gli esseri umani – dice il professore. Anche se tuttavia bisogna riconoscere che i computer sono piu‘ specializzati in certi settori rispetto agli uomini. “La superiorità intellettuale dell’essere umano è imbattibile così come la creatività che non potrà essere sostituita da nessun robot “.

Chi nel proprio lavoro utilizza molta creatività non deve temere di essere licenziato. Il cervello umano continuerà ad essere prezioso per trovare soluzioni a situazioni che non sono prevedibili. L’esperienza di vita di un essere umano, la socializzazione e la capacità di adattarsi a qualsiasi situazione sono tutte caratteristiche che un computer, nemmeno con la migliore programmazione possibile, non sarebbe mai in grado di avere.

 

Giuseppe Micillo
Giuseppe Micillohttp://dailynews24.it
Co-Editor-in-Chief of Dailynews24.it
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