mercoledì, Aprile 24, 2024
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Roma, Di Francesco: “Pronti per lo scudetto. Non credo che i troppi infortuni siano casuali”

ROMA. Di Francesco in questi giorni ha rilasciato una lunga intervista al “Corriere dello Sport” in cui parla del suo approdo alla Roma e di varie tematiche protagoniste di questa stagione. Ecco le sue parole.

Sui primi contatti

“Tutto è nato a inizio maggio, primi contatti… poi l’ufficialità è arrivata a casa di Sacchi. Ero in un ristorante a Fusignano con la squadra, poi un dirigente mi chiama e mi dice che è fatta: ero il nuovo allenatore della Roma. Spalletti dice che mi sono offerto io? Non so se lo abbia detto, ma è falso”.

Su Schick

“Non ho ancora avuto modo di parlargli ma ho saputo che è stato mal interpretato. Purtroppo non ho avuto l’occasione di allenarlo bene ma vi assicuro che sa fare cose impressionanti, ha mezzi unici. Ora vuole e deve dimostrare di essere da Roma. Spero di convocarlo per il derby. Convocarlo eh, non scrivete che giocherà subito! La settimana prossima proveremo a rimetterlo in gruppo, poi saranno leggermente più lunghi i reali tempi per vederlo in campo. Il ruolo? Attaccante esterno, seconda punta o vice Dzeko. Con me rincorrerà i terzini, vedrete”.

Sul derby

“Da giocatore una volta riscaldandomi sotto la Sud mi tremarono le gambe. Sarà bello vedere un derby di vertice, faccio i complimenti a Simone Inzaghi. Non ci snatureremo, ma non voglio svelare molto: andremo in campo per giocarcela”.

Sullo scudetto

“Abbiamo fame. Dobbiamo lavorare tanto per essere da scudetto, ci stiamo attrezzando come le rivali. Il Napoli gioca un gran calcio, la Juve è la squadra da battere: noi siamo lì, pronti”.

Sugli infortuni

“Troppe rotture dei crociati? Non credo alla casualità. Ci stiamo impegnando coi professionisti del settore per risolvere il problema, facciamo riunioni, lavoriamo sulla prevenzione. Si gioca troppo e ci si allena più forte di prima…”.

Su Karsdorp

“Lo vedevo che era dolorante, al 65mo. Lui mi diceva: ‘Tranquillo, tranquillo’. E invece il ginocchio era rotto. Capita, purtroppo”.

Sui modelli

“Mi ispiro un po’ a tutti. Mi colpiscono Guardiola, Sarri. Amo chi trasmette il proprio pensiero senza specchiarsi negli avversari”.

Sulla Champions

“Con l’Atlético non stavamo bene ma siamo stati bravi a resistere. Col Chelsea è stata poi una grande vittoria: ma per me la gara di Londra è stata ancora meglio, il 3-3 è frutto di errori individuali. Abbiamo dominato il Chelsea”.

Su Dzeko

“Con Edin ho avuto una discussione. Dicendo quelle cose aveva dimostrato di pensare solo a se stesso. Poi ci siamo chiariti, ha assimilato e dimostra un gran spirito di squadra: visto che lavoro fa anche senza segnare?”.

Sullo stadio

“Voglio essere qui quando avremo il nostro stadio di proprietà, è un progetto bellissimo”.

Su Pellegrini

“Mi rivedo in Pellegrini, lui però è più tecnico di me. Ha grandissime potenzialità ma non deve accontentarsi mai! Glielo dico sempre, non si deve fermare”.

Su Defrel

“Gregoire ha bisogno di autostima. Vi assicuro che è forte, fortissimo: quando ritroverà il gol passerà tutto, non conta quanto è stato pagato”.

Su Berardi

“Non posso dire se lo volevamo… ma come giudizio, il mio è sempre positivo. Il Sassuolo chiede tanto per lui, in allenamento a me è sempre piaciuto, dà tutto. E in campo non è una testa calda. Ha un carattere particolare, un po’ timido: si vergognava di andare in Nazionale…”.

Su Mahrez

“Era il nostro primo obiettivo e non siamo riusciti a prenderlo, peccato. Ma ci siamo organizzati alla grande coi giocatori che abbiamo”.

Su Totti

“A lui ho dato solo un consiglio, imparare più possibile. Lo sta già facendo: mi aiuta nella gestione ordinaria, ovviamente non entra nelle formazioni e simili. Conosce bene i giocatori. Come lo vedo da allenatore? No, altrimenti lo prendono al posto mio (ride, ndr). Avrà tempo per decidere, scherzi a parte. E lo potrà fare solo lui. Ma mi piacerebbe averlo, il vero Totti, in campo nel derby di domenica prossima”.

Di Francesco jr.

“Purtroppo rimarrà fuori 2 mesi. Vederlo alla Roma? Non credo sia possibile, solo un fenomeno come Paolo Maldini poteva giocare col papà Cesare. Ma è molto bravo, si riprenderà”.

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