ROMA. Radja Nainggolan è intervenuto ieri al termine della trasmissione “La Domenica Sportiva” della Rai rilasciando una lunga intervista. Ecco la sue parole.

Sulla trasferta col Torino
E’ un risultato positivo. Stiamo vivendo un bel momento, anche se abbiamo perso 2 partite importanti. La vittoria di oggi ci ha portato più vicino alla vetta dopo il pari di Napoli e Inter. Dobbiamo continuare su questa squadra.

Sullo scudetto

Siamo ambiziosi, in questo momento stiamo lì. Dobbiamo pensare partita per partita, ma siamo una squadra forte e costruita per vincere. Bisogna dare anche merito alle altre squadre, che sono forti ed attrezzate per vincere.

Sulla Lazio ed il derby
Abbiamo iniziato un nuovo percorso per stare lì in alto. La Lazio sta facendo un grande campionato. Come ha detto il mister sarà un derby difficile per entrambi che speriamo di vincere noi.

Sui numerosi impegni di quest’anno
Noi pensiamo a fare bene in tutte le competizioni. La Champions è difficile, ma per il momento siamo messi bene. Diciamo che sarebbe stato meglio se a Londra avessimo vinto, ma molti non ci avrebbero scommesso sul pari a inizio partita, quindi ci godiamo questo risultato e ce la giochiamo.

Sulla non convocazione del Belgio
Non voglio iniziare a fare polemiche. Il mister ha fatto delle scelte tecniche e mi ha tenuto fuori per la seconda volta di fila. Sicuramente mi faccio delle domande. Adesso temo per il secondo Mondiale che mi potrei perdere, dopo il primo di 4 anni fa. Per come si sta mettendo ho paura anche di quello di quest’anno. Il Belgio ha tanti giocatori forti, tutti in grandi squadre e protagonisti. Poi non è detto che siano sempre i singoli a decidere le partite. Ci vuole anche la squadra, ma non è semplice avere tanti campioni in squadra. Bisogna gestirli bene.

Su Parolo e le sue qualità
Parolo sta facendo bene. È difficile stargli contro perché lui è molto bravo ad inserirsi e devi corrergli spesso dietro. E’ un lavoro molto faticoso, stai sempre a correre indietro.

Su Spalletti, il diverso impiego con Di Francesco e la definizione di “evoluzione della specie del calciatore”
Questi sono dati di fine campionato, poi vedremo. Adesso stiamo all’undicesima partita. Ne mancano ancora tante. Fanno piacere le belle parole, poi alla fine io sono un giocatore come altri. Non so cosa intendesse Spalletti con quelle parole. Ho le mie caratteristiche, magari diverse da altri. Cerco sempre di dare il meglio di me, poi qualcuno la vede in un modo e un altro in un altro.

Su Di Francesco e Spalletti
All’inizio giocavo come ora con Di Francesco, ma con Spalletti mi sono alzato e mi ha fatto diventare un giocatore più offensivo, per fare pressione e magari ho avuto più attenzione perché facevo gol. Mi piace fare questo ruolo adesso. Mi piace aiutare la squadra sia in fase offensiva che difesa. Mi sto riadattando al nuovo ruolo, ma devo abituarmi. Comunque penso che sta andando sempre meglio.

Sull’essere l’idolo dei tifosi nel post Totti
Penso che anche se Francesco ha terminato la carriera, vende comunque un buon numero di maglie. Totti è Totti. Io penso che quello che ho sempre dato in campo è stato ripagato con la fiducia dei tifosi, com’è successo con altri. Diciamo che non ci penso, però mi fa piacere sapere di aver conquistato questo rispetto tra i tifosi.

Sulla figura di Totti come dirigente
Lui è sempre lì, vicino alla squadra e ha sempre la battuta pronto. Ha iniziato una nuova carriera e gli auguro il meglio per tutti. Certo, è difficile vedere la Roma senza Totti. Ormai è una cosa a cui devi abituarti. Ma lui sta sempre con la squadra ed è sempre con noi. Lui è uno scherza tanto. E’ molto “sciolto”. Io quando sono arrivato pensavo che fosse un tipo particolare, perché era il capitano e stava lì da tanti anni, è l’idolo di tutti. Penso che mi sbagliavo: è quello che ti mette più a tuo agio di tutti, ho pensato tutto il contrario di quello che è. E’ la persona più tranquilla di tutti.

Sul parlare 4 lingue
E’ l’unica cosa che mi ha dato la scuola. Me lo tengo stretto.

Sui tatuaggi
Io penso da persona normale. Ci sono tatuaggi che ho perché hanno un significato, altri li ho fatti per altri motivi. Io non impongo a nessuno di farsi tanti tatuaggi. Sulla schiena ho un tatuaggio per mia madre, che ho perso 7 anni fa. Penso sia quello più importanti. Tanti tatuaggi hanno significati personali, di vita. Penso che se un tatuatore tatua poco vuol dire che non fa grandi affari. La rosa sul collo non ha un significato particolare, è un disegno che ho visto e l’ho fatto lì. Ho un passato molto particolare e per questo me lo sono tatuato sul corpo.

Sulla personale storia particolare
Sono cresciuto in un quartiere povero, mio padre mi ha abbandonato a 5 anni. Mia madre mi ha cresciuto con i miei fratelli. Quando sei povero puoi fare delle cose sbagliate. Per fortuna poi sono riuscito a venire in Italia e sono felice. Certo, ho avuto nostalgia di casa e spesso volevo tornare.