giovedì, Marzo 28, 2024
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Roma, Spalletti in conferenza stampa: “Stadio grande traguardo, il mio futuro dipende dai risultati”

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E’ terminata poco fa la conferenza stampa di Luciano Spalletti in vista della sfida di domani sera con l’Inter a San Siro, ecco le parole del tecnico della Roma:

Calendario ostico? “Se mette tutte le partite insieme fa sembrare un fardello incredibile, quasi impossibile. Invece se ne gioca una per volta e si guarda di volta in volta. Acceleratore a tavoletta e poi si gioca una gara alla volta. Le partite sono tante e importanti. Non si cadrà nel tranello in cui una è più difficile e una più facile. Non si potranno interpretare male perché sono tutte partite di livello”.

Turnover pericoloso? Condizioni di Manolas? “Possibile. Però è un discorso che vale solo per l’ultima gara, in precedenza abbiamo avuto tanti infortunati quindi abbiamo dovuto cambiare molto. C’è da ribadire che io non gli ho messi nelle migliori condizioni per esprimersi. A qualcuno mancava ritmo partita ma la mia scelta ha condizionato soprattutto il primo tempo. Quando avremo bisogno nuovamente dei giocatori di giovedì si faranno trovare pronti. Manolas sta bene, gioca”.

Il nuovo stadio avvicina il suo rinnovo? “Si vuole cambiare il significato delle mie parole. Mi sono dedicato a farvi capire bene il vero dal falso. Secondo me la gente ha capito bene. Sono importanti i giocatori. Tutti tengono alla Roma, c’è da fare i risultati, se non si fanno cambia tutta la prospettiva. Voi dite sempre che bisogna vincere, questo è corretto. Contano i giocatori forti che hanno un valore affettivo per la squadra, e vanno tenuti. Da qui in avanti ne parlerò con la società. Quando incontro la gente vedo che ha capito bene. Lo Stadio è una cosa importante, il risultato è straordinario per la città. Quando il sindaco Raggi viene messo in un confronto e attraverso il dialogo porta soddisfazione a tutti, ha raggiunto il massimo. Un risultato che rafforza la città, non solo gli sportivi. È una soluzione corretta, io sapevo che la questione era in buone mani. Baldissoni lo conosco bene, mi aspettavo la disponibilità del sindaco e riuscire a trovare la soluzione. Bravi a tutti. Correlazione? Lo Stadio verrà fatto in tanti anni, non sono ferrato. Se mi aiuti ti dico se sarò morto. Per la società è un traguardo importante, ambiscono tutte a questo traguardo. Questo è il motivo perché il calcio inglese o tedesco ha più prospettive di quello italiano. Sono gli stadi di proprietà a fare la differenza sugli introiti, sulla passione, sull’avvicinare le persone. Noi abbiamo sempre più responsabilità e si collega tutto. Sarà ancora più ambita come squadra in futuro la Roma”.

Perchè Pioli e Sarri parlano dei rigori concessi alla Roma?  “Non lo so, posso dire che sia stato fatto un lavoro certosino per aiutare la classe arbitrale. Non ho capito bene se si riferiscono ai pochi rigori loro o ai troppi nostri. Vedremo in futuro. Io posso dire che nelle 19 partite della scorsa stagione la Roma ha avuto un rigore e che nessuno ha chiesto niente, senza fare paragoni con gli altri. Ho sempre detto che dobbiamo pensare al nostro gioco. C’è stato dato un rigore in quella partita piena di falli dopo tre episodi clamorosi. Poi se volevano usare noi per chiedere qualcosa… Loro sono allenatori forti e possono permettersi qualche handicap, noi più deboli dobbiamo colmare la differenza con quelli bravi”.

Scambio Dzeko-Icardi? Gerson e Gabigol situazioni analoghe? Io mi tengo Edin, per numero di gol segnati e azioni create è fondamentale. Lo tengo stretto. Nel caso di Gerson c’è Nainggolan che gioca in quel ruolo, c’è Salah, anche El Shaarawy, quindi dipende da chi si trovano avanti. Vengono presi per crescere e mettere in pratica tutto il loro talento. Non c’è nulla di strano. Per me le soddisfazioni sono solo se la Roma fa punti e basta. Non devo dare niente a nessuno, devo solo badare alla crescita della società e ai risultati della Roma. Tutto quello che faccio è in funzione di questo, dare forza ai risultati della Roma, anche più di voi”.