L’ultimo presidente dell’ex Unione delle Repubbliche Sovietiche e Premio Nobel per la Pace nel 1990 Michail Gorbaciov, intervistato dall’emittente russa Radio Svoboda, critica il modo di governare del presidente russo Vladimir Putin e del primo ministro Dimitri Medvedev, dichiarando di “provare vergogna” per la loro azione politica e denunciandone “l’abuso” praticato dall’ex colonnello del KGB con l’aiuto di “ambienti oscuri e corrotti”.
Secondo Gorbaciov, le elezioni in Russia avvenute dopo il 1990 sono meno libere di quelle svolte durante l’epoca comunista, giudicando inamissibile il dominio dei servizi di sicurezza sovietici. “Medvedev e Putin governano incutendo paura nella popolazione”, afferma il Premio Nobel che si dimise nel 1991, nel bel mezzo del processo di disgregazione dell’URSS.
“Vladimir Putin comanda il Paese attraverso i suoi amici, compagni di partito con i quali giocava a pallone per le strade di Mosca. Questo comportamento è inacettabile”, conclude Michail Gorbaciov, secondo il quale i regimi dittatoriali ricompaiono in tutto il mondo e la Russia non ne è esclusa.