Un’altra esplosione e Parigi ricomincia a tremare. Ancor prima che il sole sorgesse, alle 4.15, Hasna Aitboulahcen, 26 anni, è saltata in aria durante il blitz della polizia a Saint-Denis. Davanti agli agenti compare una donna con i capelli lunghi, biondi e con addosso un gilet esplosivo, le forze armate le chiedono di deporre le armi, la donna risponde azionando il meccanismo esplosivo. Per fortuna, grazie ad un intercettazione, gli inquirenti sono riusciti a individuarla e a condurre l’operazione che ha portato oggi all’arresto di sette persone. L’attentato è stato sventato, ma la paura si è fatta sentire: «E’ stata un’esplosione fortissima, molti vetri della strada sono andati in frantumi», ha raccontato un testimone.
Hsana è la prima donna kamikaze nel cuore dell’Europa, secondo iTele non era mai stata in Siria, ma aveva proposto di condurre gli attentati in Francia. La giovane kamikaze probabilmente è la cugina di Abdelhamid Abaaoud, il giovane belga ritenuto la ‘mente’ degli attacchi di Parigi e ancora ricercato. A questo punto sembra che sia cambiato qualcosa nell’organizzazione dello Stato Islamico: sin dalla sua nascita l’Is utilizzava le donne sopratutto per reclutare attraverso il web potenziali combattenti in Occidente o possibili spose per i mujaheddin. Infatti, le giovani islamiche non erano considerate adatte a queste per le operazioni terroristiche. Tuttavia, al giorno d’oggi non si fa più selezione.
