mercoledì, Aprile 24, 2024
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Sanremo 2017: le 50 sfumature del festival Conti-De Filippi

Al termine della prima puntata di Sanremo 2017 si resta interdetti, e non sappiamo se il termine debba avere un valore negativo o positivo. Lasciamo, a voi, libera interpretazione. Molta musica, molti ospiti e molta serenità. Non sarà troppa?

La conduzione del 67esimo Festival della Canzone Italiana è affidata a due teste di serie del panorama televisivo nostrano, di conseguenza non vi è nessun dubbio che siano riusciti a portare a casa la serata. Certo è che in alcuni punti si è notato che gestiscono il palco in modo differente. Carlo Conti veloce e diretto mentre Maria De Filippi più posata e riflessiva. Alla fine, però, chi si chiedeva come si sarebbe comportata la regina di Mediaset ha ricevuto una risposta semplice: è stata se stessa, una racconta-storie del quotidiano in grado di emozionarsi e di inciampare (sarebbe potuto capitare a chiunque).

La musica proposta rispecchia sia negli ospiti sia nelle canzoni in gara ciò che maggiormente circola attualmente. Può piacere o meno ma non si può non ammettere che sia stato compiuto un lavoro, di selezione, attento e certosino poichè si è cercato di accontentare un pò tutti. I momenti che si ricorderanno saranno quelli di Tiziano Ferro, visibilmente emozionato durante l’omaggio a Tenco con un’uscita di scena teatrale meravigliosa, e un Ricky Martin in gran forma che ha trasformato la platea dell’Ariston in un’arena all’aperto. E anche da casa, vi sarete scatenati con “Maria”, “Livin la vida loca” e l’ultimo singolo “Viente Pa’ Ca”. Momenti carini ma evitabili sono stati quelli della coppia Bova-Morales, Cousin-Diuof e il Bob Dylan di Ubaldo Pantani (al suo posto si preferiva altro tempo con Rocco Tanica).

Prima di rivelarvi le pagelle alle 11 canzoni dei Big in gara, bisogna soffermarsi sull’intervento di Maurizio Crozza che sarà costante in tutte le serate con la sua tipica copertina. Ecco, seppur ci siano stati spunti divertenti poichè ha giocato, prendendosi in giro, sulla sua mancata presenza sul palco ligure; sulla politica con riferimenti a Renzi, Gentiloni e Virginia Raggi; ci si chiede e domani cosa dirà? Questa è un’incognita che da un lato incuriosisce ma dall’altro anche no.

Ecco i voti:

Giusy Ferreri con “Fatalmente Male”: 5. Brano pop, forse anche troppo. Ha pagato lo scotto di essere la prima ma la canzone è debole.giusy-ferreri

Fabrizio Moro: 7. Il professore di Amici con “Portami Via” scrive un bel pezzo che resta nelle orecchie e lascia intravedere una richiesta d’aiuto e d’amore che ognuno può dare e ricevere.

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Elodie Di Patrizi: 7 1/2. Arriva sul palco e incanta per voce, look e brano. Magnetica e incisiva in “Tutta colpa mia” come poche della serata, è in grado di arrivare lontano con una canzone dove la sua interpretazione aggiunge un tocco in più.

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Lodovica Comello: 4. Il brano s’intitola “Il cielo non mi basta”  ma non entusiasma. Nonostante le sue abilità artistiche siano varie e proprio per questo apprezzate, non è riuscita a trasmettere molto. Forse, è una canzone da riascoltare.

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Fiorella Mannoia: 9. Indiscutibilmente la migliore per classe e coerenza arriva acclamata dal pubblico eppure ancora emozionata tanto che all’attacco di “Che sia benedetta” ha avuto il cuore in gola. Vincerà perchè se lo merita.

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Al Bano: 6. Brano tipicamente nelle sue corde, “Di rose e di spine” racconta di un amore che vive nelle persone passionali come l’artista pugliese e certe volte i valori tradizionali vanno ricordati.

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Alessio Bernabei: 6. “Nel mezzo di un applauso” corrisponde alla versione 2.0 del brano portato l’anno scorso e proprio per questo non convince tanto. Sicuramente, sarà uno dei più trasmessi in radio.

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Samuel: 7. Il leader dei Subsonica perde il pelo ma non il vizio. Con “Vedrai” cattura, attraverso l’elettronica, l’attenzione dell’ascoltatore che sta imparando a conoscerlo anche nel suo percorso artistico individuale ma non si trova davanti una persona sconosciuta, anzi è un amico che ha scelto un’altra strada ma alla fine è sempre sai chi è, lo riconosci.

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Ron: 6. “L’ottava Meraviglia” è la classica canzone melodica-sanremese e che ha diritto di esserci su quel palco. Ben scritta.

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Clementino: 7. Il rapper campano affronta il disagio dei giovani in periferia e lo fa con parole sincere e reali. I suoi “Ragazzi Fuori” esistono ed è giusto che se ne parli.

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Ermal Meta: 9+. Cantautore e autore stra-affermato approda nei Campioni con un testo significativo che incita alla disobbedienza alla violenza per la vita bisogna tenersela stretta e lasciare andare chi ci vuol male. “Vietato Morire” è una canzone importante, sofferta ma che non si presenta noiosa e pesante all’ascolto, anzi, coinvolge sin dal principio.

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Tra tutti gli artisti, tre sono in quella che la “Alert Zone”. Ron, Clementino e Giusy Ferreri non canteranno le cover ma si giocheranno l’arrivo alla serata del venerdì con altri tre artisti in pericolo (che scopriremo questa sera). Appuntamento a domani con il resoconto quotidiano di Sanremo 2017!

Alessandra De Vincenzo
Alessandra De Vincenzohttps://devincwriting.wordpress.com/
"Scrivo di tutto perché osservo ciò che mi è intorno".
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