giovedì, Aprile 25, 2024
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Savana: una specie protetta a rischio

L’animale dal collo lungo, probabilmente uno dei più amati e celebri dal circo ai film per bambini. ”E’ la giraffa, il mammifero a rischio estinzione.” E’ questo ciò che rendono pubblico i biologi dell’Unione Internazionale. Dati allarmanti, quelli pubblicati dagli scienziati in occasione della convention messicana a Cancun sulla biodiversità. Una popolazione mondiale che precipita da 150.000/160.000 esemplari nel 1985 a soli 97.000 esemplari nel 2015. Ben il 30% in meno, ciò ha infatti determinato la ”discesa” di due gradini nella classificazione dei gradi di diffusione zoologica, cioè l’indicatore internazionale che classifica la diffusione di un animale nel mondo.

 QUALI SONO LE CAUSE DI QUESTA DIMINUZIONE? 

A giudicare dalle analisi condotte dagli esperti, la principale causa determinante la progressiva estinzione delle giraffe è la distruzione dell’habitat. La giraffa è infatti tra gli animali che più hanno risentito dell’adattamento ad un nuovo ambiente, e secondo quelli che sono i dettami della selezione naturale darwiniana, solo i più forti sopravvivono. Coloro che non si adeguano, muoiono. Una scomparsa quasi silenziosa dunque. L’urgenza dei dati, evidenti, ha portato gli animalisti ad indagare sulle altre cause di questo fenomeno. Sebbene queste ”cause” varino a seconda dell’area geografica in riferimento, sembra oramai chiara quella più diffusa, la caccia. Le giraffe, e qui c’è del paradossale, non solo sono facili prede per i bracconieri, che usano per fini alimentari la carne, ma, e soprattutto, vengono usate per sviluppare composti chimici medicinali… Buffo pensare che questi farmaci curerebbero l’Aids… Pratica che, a quanto pare, sembra rispondere ”alchimisticamente” all’emergenza sanitaria in Congo.

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