mercoledì, Aprile 24, 2024
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Scampia, continuano le aggressioni agli autobus

Un’altra notte di paura è quella che i conducenti dell’autobus N5 hanno dovuto trascorrere a Scampia. Con questo incidente il numero delle aggressioni nel mese di febbraio sale a quattro. I protagonisti sono sempre dei ragazzini e la modalità non cambia: N5 viene accerchiato, bottiglie e sassi iniziano a volare verso i finestrini.

Questa volta erano le due di notte. L’autobus attraversava via Bakù, quando improvvisamente la baby gang è ripartita all’attacco colpendo i vetri del veicolo. Il guidatore spaventato, è fuggito. Poi, una volta ripreso il controllo della situazione, ha chiamato il 113. Oramai ogni notte per i conducenti diventa un incubo, ore di lavoro che sono vissute, afferma il coordinamento Usb per la sicurezza, «in una condizione di forte ansia e stress». Ma l’attenzione dell’Usb è rivolta anche ai pochi passeggeri che sono sull’autobus: «Sono anni che il pericoloso fenomeno delle sassaiole ai bus imperversa in tutta la città, mettendo in pericolo non solo l’incolumità degli addetti al servizio ma anche dei cittadini utenti che ne usufruiscono».

Quel triangolo di fuoco, via Monte Rosa, via Fratelli Cervi, via Bakù, sta facendo impazzire le autorità e i conducenti da anni. I dati partono dal 2014 e sembrano essere in calo: quindici aggressioni gravi solo a fine gennaio. Poi, a distanza di un anno altre 10 e nel 2016 sei. Ma, nonostante la riduzione degli “agguati”, la gravità della situazione non cala, perché sassi e bottiglie vengono regolarmente lanciati anche durante il giorno. Continuano ad aumentare le obiezioni alla decisione del primo cittadino, Luigi De Magistris, il quale aveva disposto di reintegrare i mezzi in via Monte Rosa e  Fratelli Cervi. L’intento era quello di non abbandonare il territorio a se stesso.

Di tutt’altro avviso è Gianni Lettieri, capogruppo dell’opposizione di centrodestra: «De Magistris nel Paese delle Meraviglie continua a non rendersi conto che la sicurezza dei napoletani è l’emergenza principale da affrontare non si può accettare che i lavoratori del servizio pubblico ed i cittadini vedano la loro incolumità messa a rischio. È gravissimo che il sindaco, che ha tutti i poteri per farlo, non intervenga a difesa dei propri cittadini».

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