Nei giorni di carnevale con il centro sociale Gridas, Scampia si riempie di colori. Una zona che abitualmente viene considerata spenta e grigia mostra di essere viva. E soprattutto di essere attenta alle tematiche che riguardano la comunità mondiale.
Per le 34esima edizione del carnevale Gridas il tema è l’immigrazione: un enorme mappamondo diviso in due è l’emblema dei conflitti e degli ostacoli. Da un lato – quello sinistro – i continenti delimitai dal filo spinato descrivono la parte negativa ed egoista dell’animo umano. Dall’altro invece, la Pangea – unico continente – rappresenta l’accoglienza e l’amore. Con una partecipazione che cresce sempre di più, sono tante le opere costruite per l’occasione: decine di carri camminano per le strade e la musica risuona. Tra i vicoli vediamo comparire anche “San Ghetto” icona delle differenziazioni sociali. Un pensiero che va ai popoli distrutti dalla guerra e prigionieri in casa propria. La celebrazione si conclude con un falò dove l’odio e le divisione bruciano tra le fiamme e con un concerto presso il campo Rom.
Quest’evento permette di mostrare alle persone una realtà del quartiere che è fatta di associazioni e volontariato. Una comunità che, nessuno sembra saperlo, si mobilita tutto l’anno. “Questa è una vera iniezione di positività per Scampia” commentano Raffaele Bruno della compagnia delirio creativo, “la percezione di un territorio che nell’immaginario collettivo è monocromatico, oggi si arricchisce dei colori della solidarietà e della pace”. In questo giorno la bellezza di Scampia, solitamente nascosta, “la si vede in tutta la sua luce”.