Il mercato dei testi scolastici, che ogni anno movimenta circa un miliardo di euro, è ora sotto la lente d’ingrandimento dell’Antitrust. L’autorità per la concorrenza e il mercato ha avviato un’indagine conoscitiva sull’industria dell’editoria scolastica in Italia, che comprende sia i libri che gli ausili destinati a studenti e insegnanti delle scuole primarie e secondarie.
L’INDAGINE DELL’ANTITRUST – L’Antitrust ha sollevato preoccupazioni riguardo a un modello di mercato considerato “anomalo”, in cui i docenti selezionano i libri senza sostenere i costi, mentre le famiglie o le amministrazioni pubbliche coprono le spese senza avere voce in capitolo nella scelta. Gli studenti, i veri fruitori, non partecipano né al pagamento né alla selezione dei testi, un sistema paragonabile a quello dei medicinali prescritti.
L’inchiesta è stata avviata in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico e dopo le recenti polemiche sui costi dei libri. Federconsumatori ha stimato che ogni studente spenderà in media 591,44 euro per il materiale scolastico, con un incremento del 18% rispetto all’anno scorso. I costi variano considerevolmente, dai 461 euro per le prime medie ai 715 euro per i licei. Il mercato dei libri usati, che potrebbe offrire un risparmio del 28%, non ha ancora raggiunto una diffusione significativa.
L’Antitrust sta analizzando il processo di adozione dei testi, che avviene tramite una piattaforma dell’Associazione Italiana Editori, che raccoglie e comunica le scelte delle scuole agli editori. Nonostante gli editori abbiano un ampio anticipo sulla domanda, si segnalano frequentemente ritardi nella disponibilità dei testi, creando disagi all’inizio dell’anno scolastico.
Nel frattempo, l’Unione Nazionale dei Consumatori ha accolto con favore l’indagine, criticando la normativa del 2020 che limita gli sconti sui libri scolastici al 15% per le grandi catene e le piattaforme digitali. Questa regolamentazione è stata definita “statalista e dirigista”, ostacolando la libera concorrenza.
Il Codacons ha inoltre denunciato il problema delle edizioni continuamente aggiornate dei libri scolastici, che costringono le famiglie a spese aggiuntive ogni anno. Le modifiche ai testi, che includono nuove prefazioni e capitoli, obbligano le famiglie a spendere fino a 1.300 euro per studente, considerando anche il materiale scolastico.
L’indagine dell’Antitrust potrebbe portare a rilevanti cambiamenti nel settore dei testi scolastici, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e giustizia per le famiglie e gli studenti italiani.