Sono bastate poco più di due ore per approvare un disegno di legge. E’ accaduto in Senato, in un’aula di palazzo Madama quasi vuota e resa viva solo dagli interventi degli appartenenti al Movimento cinque stelle. L’argomento all’ordine del giorno era il ddl Boccadutri. Il disegno di legge, presentato dall’ex senatore di Sel – ora nelle file del PD- Sergio Boccadutri prevedeva lo sblocco dei i finanziamenti ai partiti del 2013-2014, per un ammontare complessivo di oltre 45 milioni di euro. Il testo viene approvato con 148 a favore, 44 contrari e 17 astenuti.
I finanziamenti in questione erano stati “congelati”, a fine luglio dagli uffici di presidenza delle Camere per l’impossibilità della Commissione bicamerale di vigilanza per i bilanci di fare, per mancanza di personale, i controlli necessari sui bilanci relativi al 2013 e 2014. Il ddl prevede, tra le altre cose, un incremento di uomini e mezzi del suddetto organismo di controllo: 5 esponenti della Corte dei Conti e due dipendenti della pubblica amministrazione esperti di contabilità che andranno ad integrarsi all’organico precedente. Il mandato durerà quattro anni, per una retribuzione prevista pari a quella richiesta dal precedente incarico.
Il disegno di legge era passato alla Camera dei Deputati con 319 favorevoli e 88 contrari.
Unica e vivace protesta quella dei Senatori pentastellati. All’arrivo in Aula del Premier-per riferire alla Camera sul Consiglio Ue previsto per domani – hanno accolto Renzi con una gigantografia di una carta di credito con su scritto “Boccadutri Card“, per poi scagliarsi contro i colleghi. Al grido “siete dei ladri!” della Senatrice Paola Taverna, si accompagnano a urla e schiamazzi vari, che richiedono il pronto intervento dei commessi.