giovedì, Aprile 25, 2024
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Senza accordo Comuni/Regioni cosa ne sarà del gioco?

Il settore del gioco pubblico e quello dei casino italiani è sempre di più in balìa degli umori della politica e, sopratutto, vittima dei conflitti istituzionali: ecco, quindi, che l’obbiettivo della Conferenza unificata tra Stato ed Enti Locali sta diventando un argomento importante al quale “guardano” gli operatori della filiera del gioco e nella quale tutti ripongono le loro speranze di futuro, di un riordino del settore ed anche il regolare svolgimento delle gare a venire. Senza l’accordo che deve intervenire nella Conferenza non potranno verificarsi le assegnazioni delle concessioni, tenendo conto dei regolamenti vigenti su diversi territori che rendono praticamente impossibile l’apertura di nuovi punti vendita od anche il semplice rinnovo di un’attività ludica esistente.
Ecco, quindi, il ruolo fondamentale al quale assurge la Conferenza Unificata anche se la Legge di Stabilità sembra essersi già attrezzata per gestire questo eventuale possibile scenario, introducendo una proroga degli attuali titoli concessori in caso di mancato accordo. C’è fermento in tutto in settore, in ogni comparto e tutti guardano alla Conferenza, ed al suo risultato, per ritrovarsi in corsa con le proprie attività e per vedere il futuro meno piastrellato di difficoltà, restrizioni in “poco, anzi pochissimo spazio vitale”. La filiera sta, in ogni caso, cambiando: si sta “concentrando” a tutti i livelli, comprese le imprese di gestione e di distribuzione degli apparecchi. Anche questo segmento è “sottosopra” con il cambio del parco macchine e con “l’avvento delle Awp da remoto”. Insomma una rivoluzione totale… speriamo di non trovare ancora e sempre solo il gioco pubblico sulle barricate!

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