giovedì, Marzo 28, 2024
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Serie A, analisi 7ᵃ giornata: Milan-Napoli il big match

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La settima giornata di Serie A, la seconda dopo le partite di Champions ed Europa League, comincia domani con due anticipi: Carpi-Torino alle 18 e Chievo-Hellas Verona alle 20:45. Un sabato che apparentemente non offre grandi emozioni giacchè non scenderà in campo nessuna big (senza dimenticare che il Torino ha 13 punti e potenzialmente vincendo potrebbe portarsi in testa) e pensate che non succedeva dalla 13esima giornata del campionato 2013/2014. Il big match della giornata sarà Milan-Napoli domenica sera alle 20:45.

A CORRENTE ALTERNATA Milan e Napoli sono appaiate a centro classifica con 9 punti in 6 giornate, difficile dunque dire chi ha più necessità di vincere: ovviamente entrambe. Nelle ultime cinque giornate la differenza tra le due è stata che mentre i rossoneri non hanno avuto mezzi termini (o vincono o perdono) i partenopei sono riusciti a non perdere, seppur ottenendo solo due vittorie. Insomma entrambe non riescono a dare continuità ai risultati. Delle due la squadra più in crescita sembra il Napoli, che arriva anche dalla complicata trasferta (almeno dal punto di vista ambientale) di Varsavia, ma il trend negativo fuori casa è preoccupante: i ragazzi di Sarri hanno raccolto solo 2 punti in 3 gare (contro Empoli, Carpi e Sassuolo), la Champions League con questa marcia si vede solo in televisione, ma questa partita e la prossima fuori casa (tra due giornate) contro il Chievo dovranno servire per invertire la tendenza. Nel Milan probabilmente non ci sarà Balotelli alle prese con problemi muscolari, mentre nel Napoli undici di gala, con Maggio definitivamente declassato a riserva e Callejón nel tridente d’attacco con Higuaín e Insigne. I precedenti a San Siro sono abbastanza negativi per il Napoli. Dal 2000 a oggi in 9 precedenti al Meazza il Napoli è uscito con i tre punti solo nel 2012/2013, poi 5 vittorie rossonere e 3 pareggi.

LE “CAPOLISTE” – In un campionato del genere così incerto dove dopo sei giornate ci sono 11 squadre racchiuse in solo 6 punti (l’anno scorso in sei punti ce n’erano solo quattro) le virgolette sono d’obbligo per riferirci a Inter e Fiorentina. I viola sembrano la squadra che offre il miglior gioco e dopo il big match della settimana scorsa in cui l’Inter è stata letteralmente demolita, le quotazioni di Paulo Sousa sono enormemente salite. Il calendario pone adesso Fiorentina-Atalanta, ghiotta occasione per portarsi a 18 punti in 7 giornate, ma altrettanto pericolosa perché scivolare contro una medio-piccola in casa significherebbe in parte annullare il risultato della giornata precedente. Calendario che invece non offre all’Inter una gara facile. Roberto Mancini sarà chiamato a far risalire immediatamente la sua squadra a Marassi contro la Sampdoria. Il compito non è dei più facili, con la squadra di Zenga che fin qui si è ben comportata e che ha 10 punti. Considerando che alla prossima dopo la sosta ci sarà Inter-Juventus e in caso di due risultati negativi almeno dal punto di vista motivazionale le cose si potrebbero mettere male.

JUVE TI SVEGLI? – Alla compilazione dei calendari ci saremmo tutti fatti una fragorosa risata se ci avvessero detto che Juventus e Bologna alla settima giornata avevano solo 2 punti di differenza in classifica. La Juventus aveva 5 punti dopo 6 giornate anche nel campionato 1969/1970, poi alla settima balzò a otto sconfiggendo l’Inter. Questa volta il compito è ben diverso con il Bologna. I bianconeri dovranno vincere sia per iniziare a risalire in campionato (altrimenti poi comincerebbe a farsi davvero dura) e soprattutto per scrollarsi di dosso l’etichetta che qualche anno fa aveva il Milan, di squadra buona solo in Champions League. Possibile che i bianconeri vincano contro Manchester City e Siviglia e non riescano a farlo contro il Bologna? Tutto è possibile. Tattica e motivazioni sono le cause principali. Ma domenica pomeriggio le motivazioni dovranno essere alle stelle, perché se non si dovesse vincere neanche contro il Bologna, l’anno prossimo poi la Champions si rischia di non giocarla. Il trend casalingo della Juventus è terrificante: 2 punti in tre gare contro Udinese, Chievo e Frosinone. Allo Juventus Stadium arriva un’altra piccola, ma stavolta non ci dovranno essere scuse di assenze, infortuni, turnover ecc. Solo la vittoria è il risultato ammesso.