giovedì, Marzo 28, 2024
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Sex Education: la serie tv che sembra un teen drama ma in realtà non lo è, una ventata d’aria fresca da non perdere

Sex Education è una serie televisiva britannica creata da Laurie Nunn e diretta da Kate Herron e Ben Taylor, distribuita sulla piattaforma Netflix.

“La serie è ambientata in un centro rurale dell’Inghilterra dei giorni nostri. Otis Milburn (Asa Butterfield), timido liceale figlio di una valida sessuologa (Gillian Anderson), entra in contatto a scuola con la ribelle Maeve (Emma Mackay) . Dall’incontro tra le conoscenze di lui e la sfrontatezza di lei nasce sottobanco una improvvisata clinica del sesso. Avventurandosi tra le esperienze adolescenziali dei loro compagni, intraprendono un vero e proprio percorso di educazione sessuale.”

La sfrontatezza e l’ironia attraverso cui vengono affrontati determinati temi, rende Sex Education, una di quelle serie tv nuove, senza alcuni precedenti.

Guardando la prima puntata, probabilmente si potrebbe arrivare alla conclusione che si tratti del solito teen drama trash a cui siamo già abituati, ma andando avanti ci si accorge che non è così. La costruzione dei personaggi sia principali, che secondari non è frettolosa, ma ben pensata, nulla viene lasciato al caso, i cliché ci sono, come lo stesso parlare di sesso tra gli adolescenti, ma vengono inseriti senza sfociare nel ridicolo.

Un’altra caratteristica che mi è piaciuta molto è la scelta dell’ambientazione, paradossalmente sembra di trovarsi negli anni 90’ ma con l’utilizzo degli smartphone; probabilmente è stata una scelta registica voluta, spiattellando in faccia ai telespettatori che i tabù esistenti in passato ancora non si sono di certo superati.

Per quanto riguarda la scelta degli attori, a parte i già conosciuti Gillian Anderson e Asa Butterfield, devo constatare che hanno tutti delle caratteristiche vincenti.

Sex Education è un prodotto che mira ad ironizzare certo, ma anche a far riflettere, ed è proprio per questo che sento di consigliarlo non solo agli adolescenti stessi, ma anche a tutte quelle persone che hanno superato da molto o poco tempo il drammatico periodo dell’adolescenza.