sabato, Aprile 20, 2024
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Sicurezza digitale, cosa è migliorato nei servizi online

Il crescente uso dei servizi digitali ha spostato sempre di più l’attenzione sui temi della privacy personale e della sicurezza online, fattori di primaria importanza quando si naviga in rete. Truffe e attacchi hacker sono diventati infatti via via più complessi e ciò ha reso necessario per le società operanti sul web investire in termini di cybersecurity: ma cosa è cambiato in questi anni? Usare internet è oggi davvero più sicuro che in passato?

L’evoluzione dei servizi digitali

La rete internet è diventata in questi anni sempre più centrale nelle nostre vite, anche per merito delle società che hanno sviluppato servizi digitali utili in tanti ambiti. Potendo sfruttare la velocità di banda e la disponibilità di apparecchi, sia fissi che mobili, sempre più avanzati, sono state infatti implementate nel corso del tempo soluzioni efficaci per comunicare in tempo reale per gli altri così come per tenersi sempre informati, lavorare e passare il tempo libero.

Con l’aumento dei servizi a disposizione degli utenti e con la sempre maggiore circolazione di dati sensibili, si sono ovviamente moltiplicati anche i tentativi di truffa e di furto di tali informazioni, il che ha reso necessari interventi rapidi affinché la navigazione e l’uso di portali e applicazioni potessero essere sicuri in ogni fase.

Esperimenti efficaci sono stati portati avanti nel corso degli anni soprattutto in alcuni settori come quello bancario e quello dei giochi online, dove per esempio le piattaforme che permettono di utilizzare svaghi tipici dei casino hanno adottato soluzioni all’avanguardia per garantire un accesso protetto e ridurre al minimo i rischi nel trasferimento di fondi monetari, e tali sistemi sono stati successivamente estesi a molti altri ambiti in concomitanza anche dell’emanazione di più rigide normative in materia. Ma quali sono dunque le tecnologie di sicurezza oggi più sicure?

Protocolli di trasmissione dei dati avanzati

Quando ci si collega a un sito web una serie di dati vengono scambiati tra server e client, permettendo così la ricezione dei contenuti e l’invio di informazioni sul dispositivo connesso. Se questo scambio viene intercettato da un hacker, è possibile che quegli stessi dati vengano rubati o manomessi con conseguenze che possono essere di varia natura. Per ovviare a questi rischi e far sì che la navigazione sia più sicura, sono state studiate soluzioni ad hoc come, per esempio, quella relativa al protocollo HTTPS, che ha sostituito il precedente HTTP.

In sostanza, i siti che utilizzano questo protocollo (per verificare basta visualizzare la URL nella barra degli indirizzi) sfruttano un sistema di crittografia/autenticazione che cripta il messaggio in fase di trasmissione e lo decripta una volta ricevuto.

Doppie chiavi di autenticazione

Un’altra misura che ha reso estremamente più sicuri gli accessi alla rete e agli account personali è quella delle doppie chiavi di autenticazione, con le quali si aumenta il livello di protezione chiedendo un’ulteriore conferma dell’identità dell’utente. In pratica mentre prima bastava inserire user e password e in caso di furto dei dati il malintenzionato poteva accedere in pochissimi istanti al servizio per conto del titolare, ora in molti casi viene richiesta una seconda chiave, che può essere un codice numerico inviato tramite SMS al numero associato all’account oppure una OTP (cioè una password temporanea della validità di pochi secondi) generata automaticamente da un’apposita chiavetta, o ancora una conferma di autorizzazione tramite app sul proprio smartphone, magari sfruttando l’univocità dei dati biometrici.

In questo modo anche se la password dovesse finire in mani sbagliate, diventa quasi impossibile per terze persone superare la seconda fase di riconoscimento e impossessarsi di un account altrui.

L’evoluzione dei dati biometrici

Si è detto dei dati biometrici ed è forse questa una delle principali novità di questi anni, una tecnologia che fino a qualche anno fa poteva sembrare fantascientifica ma che oggi invece è alla portata di tutti, tanto da essere utilizzata anche sugli smartphone di fascia media. Nel novero dei dati biometrici rientrano tutte quelle caratteristiche fisiologiche riconducibili univocamente a una persona, come nel caso delle impronte digitali, dei lineamenti del viso e dell’iride dell’occhio, che attraverso appositi lettori possono essere scansionati e identificati con estrema certezza.

Il loro uso è ormai sempre più frequente, per esempio per autorizzare accessi tramite app sui dispositivi mobili o per bloccare e sbloccare lo schermo degli stessi smartphone, creando così una barriera insuperabile che rende inutile qualsiasi tentativo di intrusione dall’esterno, una tecnica all’avanguardia che forse più di ogni altra ci permette di guardare al futuro della rete con maggiore fiducia.

 

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