Gli anni passano e l’invecchiamento fa parte della biologia di ogni essere umano. Con lo scorrere del tempo, ogni parte del corpo invecchia, anche il cervello. Infatti, l’invecchiamento cerebrale è un qualcosa con cui fare obbligatoriamente i conti ad un certo punto della propria vita. Il sistema nervoso non è più efficace come una volta, giunti ad un’età superiore ai 60 anni, e la trasformazione avviene gradualmente. Tra i sintomi più comuni c’è sicuramente la maggiore irritabilità, ma anche difficoltà a concentrarsi e i terribili vuoti di memoria. Di seguito sono indicati tutti i sintomi dell’invecchiamento cerebrale.
Diminuzione delle funzionalità cerebrali
I primi segni dell’invecchiamento cerebrale si mostrano quando diminuiscono le funzionalità proprie del cervello, soprattutto quelle cognitive. Le cellule iniziano a subire una trasformazione, ed alcune spariscono del tutto mentre si assottigliano anche le connessioni nervose, generando dei veri e propri “buchi logici”.
Da ciò derivano malattie degenerative come il morbo di Parkinson e l’Alzheimer: nel primo caso si tratta di una patologia i cui sintomi comportano difficoltà di movimento; nel secondo, è proprio una questione di alterazione cerebrale, trattandosi di una demenza. Alcuni dati della memoria vengono persi totalmente, le funzioni cognitive faticano ad essere efficaci e la percezione della realtà è come se subisse dei bruschi cambiamenti.
Vuoti di memoria
I vuoti di memoria riguardano sicuramente l’invecchiamento cerebrale, siccome alcuni dati relativi ai ricordi vengono rimossi dal cervello, stracolmo di informazioni. Ma in realtà ci sono anche dei modi per prevenire i vuoti di memoria, come suggerisce Vediamocichiara, la rivista online sul benessere femminile.
Scientificamente provato che condurre una vita sana aiuta a sanare le cellule del cervello, e per questo anche quando si è invecchiati, si possono ridurre i danni giunti con l’età. Ad esempio, evitare di fumare, mangiare in modo sana e tenersi in forma fisica, sono azioni che aiutano il corpo e la mente a stare meglio.
Irritabilità: riduzione dei contatti sociali
Tra i sintomi dell’invecchiamento cerebrale c’è l’irritabilità, accentuata con l’avanzare dell’età. Molte persone anziane mal digeriscono le azioni altrui, e spesso finiscono per ridurre i loro contatti sociali pur di restarsene tranquilli per conto loro. Ma così facendo, si ottiene l’effetto contrario: ridurre a zero i legami con le persone, non fa altro che incrementare e velocizzare lo sviluppo di malattie degenerative.
Il cervello si impigrisce, perde di interesse verso la cura di sé stesso, del corpo, e della vita in generale. Ecco perché è importante che gli anziani possano parlare e confrontarsi, poiché i contatti sociali rallentano e disincentivano il generarsi di malattie degenerative.
Possibili rimedi contro l’invecchiamento cerebrale
Per conservare l’efficacia delle proprie cellule, rimandando sempre più a lungo l’invecchiamento cerebrale, ci possono essere dei rimedi vantaggiosi per conseguire tale scopo. Le funzioni cognitive vanno allenate, così che esse possano sentirsi giovani e ancora incredibilmente attive anche con l’avanzare del tempo. Come citato in precedenza, su alcune riviste vengono scritti consigli su come prevenire i vuoti di memoria, e viene sottolineata l’importanza di un sano stile di vita. Ma proprio la memoria può sempre essere allenata attraverso dei quiz o dei giochi intellettivi.
Il primo passo da svolgere per potersi garantire una corretta tenuta fisica è seguire un’alimentazione bilanciata, ricca di frutta e verdure, oltre che di cereali, riducendo i carboidrati, i grassi e gli zuccheri. Lo stile di vita comprende anche l’interazione sociale, quindi parlare e confrontarsi con gli altri aiuta il cervello a mantenersi attivo e arzillo. Una vita sana evita alle cellule di stressarsi, ma evita anche ai cromosomi di perdere informazioni quando si duplicano. Consigliato per la riproduzione dei neuroni, svolgere quotidianamente un minimo di esercizio fisico, e soprattutto vanno evitati alcol e fumo.