Il rapporto di Roberto Mancini con l’Inter sembra ai minimi storici. Tuttavia c’è una tournée americana da fare e i nerazzurri non possono permettersi di andarci senza allenatore. Dopo l’addio improvviso al ritiro del tecnico di Jesi per risolvere alcuni problemi burocratici in vista della partenza per gli USA l’allarme sembra essere rientrato ma non più di tanto. “Non tradirei mai l’Inter, ma se sono di troppo me ne vado“. Parole queste, che non sono affatto normali, specialmente se dette dall’allenatore di una squadra. Parole che si sommano a quelle sul calciomercato. Nessuna critica diretta, solo velate. In particolare su Yaya Touré: “Non arriverà più all’Inter, ma chi pensa che non ce la fa più a giocare, non capisce niente di calcio. Uno come lui non esiste in Italia“. Parole al veleno insomma, indirizzate probabilmente alla dirigenza. Si sono già fatti i nomi di Leonardo o di Cesare Prandelli, ma la sensazione è che si proverà ad andare avanti con lui e si cercherà di accontentarlo nei limiti del possibile. Magari con Gabbiadini e con qualche altro colpo richiesto da lui. Ridicolo pensare che la sconfitta in amichevole contro il CSKA Sofia possa essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso o per una eventuale dimissione del tecnico o per un assurdo esonero da parte della società. Durante l’International Champions Cup (in cui l’Inter dovrà misurarsi con squadre ben più attrezzate dei bulgari) si cercherà di valutare se l’anno prossimo sarà l’ennesimo da comprimari o se si potrà tornare a dire la propria, visto che ci sarà anche da onorare un’Europa League. In definitiva, per ora Roberto Mancini resta l’allenatore dell’Inter, salvo clamorosi colpi di scena e clamorosi scontri sul mercato con la società, che se ci sono indubbiamente non fanno ben sperare ai tifosi dell’Inter, che si aspettano invece dal nuovo gruppo Suning ben altro.