venerdì, Marzo 29, 2024
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Spagna, Il Tribunale UE dà ragione a Junqueras e scoppia lo #Spexit

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La giornata di ieri in Spagna è stata piuttosto caotica per via di due sentenze che hanno scosso l’opinione pubblica. Una delle due, in particolare, del Tribunale dell’Unione Europea è andata contro la Giustizia Spagnola. I nazionalisti spagnoli si sono sentiti colpiti nell’orgoglio e hanno lanciato su Twitter e su altri social network l’hashtag #Spexit per proporre, più o meno in maniera provocatoria, l’uscita della Spagna dall’Unione Europea per una presunta prevaricazione e limitazione della sovranità nazionale. Il clima politico è ancora in subbuglio e le vicende di ieri complicano le negoziazioni per formare il governo.

LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DELL’UE – Poco prima delle 12:00 della giornata di ieri, il tribunale dell’Unione Europea ha decretato che l’ex vicepresidente della Catalogna, Oriol Junqueras, nel momento del processo contro i leader politici indipendentisti catalani, godeva di immunità in quanto eurodiputato regolarmente eletto alle ultime elezioni Europee. La sentenza apre uno scenario interessante non solo per l’ex capogruppo di Esquerra Republicana ma anche per l’ex Presidente Carles Puigdemont e per il consigliere Toni Comín, entrambi esiliati politici in Belgio. La giustizia spagnola si è presa qualche giorno per leggere la sentenza e decidere il da farsi, ma il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli ha chiesto alla Spagna di accettare la sentenza. Secondo l’avvocato di Junqueras, Andreu Van den Eynde: “Oriol deve uscire immediatamente dal carcere di Lledoners, mi sembra chiarissimo”.

LA SENTENZA DEL TRIBUNALE SUPERIORE DI GIUSTIZIA CATALANO – Quasi in contemporanea è arrivata la sentenza del massimo tribunale catalano sul caso di disobbedienza dell’attuale presidente della Generalitat Quim Torra, secondo la quale si condanna l’attuale leader di Junts per Catalunya a un anno e sei mesi di interdizione dai pubblici uffici e a una multa di trentamila euro. Torra ha disobeddito all’ordine della Consulta Elettorale di togliere il fiocco giallo e un cartello che erano stati apposti in  segno di solidarietà ai politici catalani imprigionati, sulla facciata del palazzo della Presidenza delle Generalitat a Barcellona. Non è chiaro ancora quale sarà l’effetto della sentenza, perché il presidente catalano ha annunciato ricorso. Lo scenario più probabile sarebbe l’avvicendamento con l’attuale vice presidente Pere Aragonés di Esquerra Republicana.

INSORGONO GLI SPAGNOLI E CHIEDONO LO SPEXIT – A poche ore dalla consegna del mandato di governo della Regina Elisabetta II d’Inghilterra al Leader dei conservatori Boris Johnson per formare la sua coalizione che potrebbe portare definitivamente al Brexit, da ieri c’è anche una grana in Spagna per l’Unione Europea. Molti nazionalisti spagnoli si sono indignati per la sentenza del Tribunale dell’Unione Europea che, a loro detta, interferirebbe seriamente e andrebbe persino a ledere la sovranità nazionale spagnola. Tra i leader politici più esposti, Santiago Abascal, il numero uno di Vox che ha denunciato in un suo thread su Twitter che la Spagna sta soffrendo un gravissimo attacco alla sua sovranità e ha concluso chiedendo l’illegalizzazione dei partiti separatisti, lo scioglimento dell’autonomia catalana, l’arresto dei leader tra i quali Quim Torra e, infine, ha preteso rispetto all’Unione Europea.

BLOCCO DI GOVERNO – In tutto questo clima di incertezza politica e giudiziaria, la Spagna è ancora senza un governo visto che non è stato ancora formalizzato l’accordo dopo le elezioni del 10 novembre (le seconde di quest’anno). Il Partito Socialista di Pedro Sánchez ha già un accordo (dall’indomani delle elezioni) con Podemos di Pablo Iglesias, ma sta lavorando per ottenere gli altri consensi, tra i quali imprescindibile quello di Esquerra Republicana. Dopo la sentenza del tribunale Europeo, il partito di sinistra catalano ha però interrotto qualsiasi negoziazione con il PSOE finché non garantirà la scarcerazione immediata del loro leader Oriol Junqueras.