Quando Luciano Spalletti mise piede a Napoli, trovò una squadra spenta e un ambiente diviso. L’era post-Gattuso aveva lasciato cicatrici profonde, con un quinto posto che aveva deluso tutti e una tifoseria ormai rassegnata. Ora, la Juventus ha deciso di puntare su di lui.
La sua più grande forza fu quella di saper vedere oltre le apparenze. Dove molti vedevano limiti, lui scorgeva potenziale. Dove altri pensavano di avere in rosa calciatori da cedere, Spalletti riconosceva risorse su cui costruire il futuro.
Tra i tanti esempi di questa rinascita, il nome che spicca è Stanislav Lobotka. Considerato un oggetto misterioso sotto le precedenti gestioni, lo slovacco sembrava destinato a lasciare il club nell’indifferenza generale. Spalletti, invece, ne intuì il valore nascosto, lavorando con pazienza per riportarlo al centro del progetto tecnico. In poco tempo, Lobotka divenne il motore del gioco azzurro. Si tratta di un giocatore che il mister farebbe carte false per portarlo in qualsiasi sua avventura da allenatore, anche alla Juventus.
Non a caso, l’allenatore toscano aveva intuito tutto sin dall’inizio. Ai dirigenti, che storcevano il naso di fronte al rendimento del centrocampista, disse con convinzione: “Fidatevi di me, Stanislav è un campione”. Ora è Antonio Conte a godersi uno dei centrocampisti più forti d’Europa.
