Stanley Donen era l’ultimo rimasto di quella che viene definita “stirpe reale” di Hollywood, uno dei registi della Golden Age.
Donen ha fatto la storia del cinema, è stato dichiarato re dei musical, lasciandoci come patrimonio film del calibro di “Cantando sotto la pioggia”, “Cenerentola a Parigi”, “Sette spose per sette fratelli”, solo per citarne alcuni.
Il suo grande sogno: la danza
Stanley Donen prima del cinema aveva amato la musica e la danza, tanto che iniziò a prendere lezioni di ballo sin da piccolo e il suo sogno era quello di diventare un ballerino professionista di tip tap.
A 16 anni debuttò su uno dei palcoscenici più ambiti d’America “Broadway” ed è li che la sua vita cambiò. Mentre lavorava come assistente coreografo incontro Gene Kelly e i due divennero molto amici, di lì a tre anni avrebbero poi riscritto la storia del musical a Hollywood.
Il cinema
Donen e Kelly pur restando grandi amici separarono le loro carriere e ciò accadde quando Donen firmò un contratto per la regia di 7 film fra cui “Sette spose per sette fratelli”.
Il regista lavorò per delle case cinematografiche molto prestigiose come la Warner Bros e la Paramount Pictures, spaziando in diversi generi a partire dal musical, il genere che l’aveva reso un’icona, arrivando sino alle pellicole sentimentali, ai thriller e alle commedie.
Diresse attori e ballerini di grandissima fama, dalla Hepburn a Fred Astaire, da Gregory Peck a Sophia Loren, da Cary Grant al suo amico Gene Kelly, senza dimenticare Doris Day, Albert Finney e Yul Brynner
Viene ricordato per la sua gentilezza e posatezza e la sua capacità di stringere legami duraturi con le persone con le quali lavorava.
Il suo essere un uomo semplice l’ha reso un’artista unico, il cui nome e la cui eredità cinematografica non verranno mai dimenticati.