La Trasnova ha comunicato il licenziamento collettivo di 97 lavoratori impiegati negli stabilimenti Stellantis di Pomigliano d’Arco, Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi. L’azienda giustifica la decisione con l’esigenza di ridurre l’organico a causa della “cessazione di tutti i contratti” con Stellantis dal 31 dicembre. A Pomigliano d’Arco, i lavoratori hanno reagito bloccando gli ingressi della fabbrica, fermando così la produzione.
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha definito “inaccettabili” i licenziamenti, chiedendo che la procedura venga immediatamente interrotta. “Questi lavoratori sono fondamentali per il Paese. Non possiamo permettere che 400 famiglie restino senza lavoro, soprattutto a ridosso del Natale”, ha detto Schlein, aggiungendo che Stellantis deve “riportare in Italia la produzione di auto elettriche per il mercato di massa”, per non lasciare spazio ai produttori esteri.
La Fiom di Napoli ha criticato la posizione di Stellantis, accusandola di una “finta disponibilità” a risolvere la vertenza. Mauro Cristiani, segretario della Fiom, ha chiesto un intervento diretto del governo, sollecitando il ministro Urso a presiedere l’incontro previsto per il 10 dicembre con Stellantis per trovare soluzioni per evitare i licenziamenti.
Trasnova, che opera in “monocommittenza” con Stellantis, ha spiegato che i licenziamenti sono necessari per ragioni “strutturali”, in quanto non esistono alternative come la cassa integrazione. Dei 97 licenziamenti, 54 riguardano Pomigliano d’Arco, 28 Piedimonte San Germano, 14 Mirafiori e 1 Melfi, con il licenziamento dei lavoratori di Mirafiori rinviato al 31 marzo 2025, data di scadenza del contratto con Stellantis.
I sindacati hanno ribadito la necessità di un intervento governativo urgente per proteggere l’occupazione e sostenere il settore automotive, minacciato dalla crisi. “Se il governo non interviene, rischiamo di perdere una filiera fondamentale per l’industria italiana e europea“, hanno avvertito, chiedendo investimenti in ricerca e sviluppo per rilanciare la produzione in Italia e salvaguardare i posti di lavoro.