giovedì, Marzo 28, 2024
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Stupro di Firenze: sessismo e discriminazione superano i fatti

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La vicenda la conosciamo: al termine di una serata nella discoteca Flo di Firenze, due studentesse americane, di circa vent’anni, consapevoli (come dichiarato) di aver bevuto, chiedono indicazioni per tornare a casa a due carabinieri in servizio, i quali si offrono di accompagnarle in auto. Successivamente, secondo le dichiarazioni delle ragazze, sarebbero state stuprate.

È la bomba del momento, l’argomento generatore di polemiche e indignazioni, soprattutto data la rapidità con la quale emergono nuovi e rilevanti dettagli. Come un presunto video della violenza girato col cellulare di una delle vittime, che la procura avrebbe però smentito. O ancora, la questione che le due giovani avrebbero architettato tale piano malvagio in quanto assicurate contro lo stupro, notizia anche questa infondata.

«È vero, ho avuto un rapporto sessuale con una delle due ragazze, ma è stato un rapporto consenziente» ha dichiarato in seguito uno dei due carabinieri «Non so cosa mi sia successo ma ormai non si può più tornare indietro».

Mentre la verità effettiva è ancora da ricercarsi, la prima risposta pare essere però abbastanza ovvia e condivisa: che sia stato uno stupro o un rapporto consenziente, due carabinieri in servizio non avrebbero assolutamente dovuto avere rapporti sessuali con due ragazze, oltretutto palesemente ubriache.

Non commenteremo neppure le oramai assurde domande retoriche del tipo: “Lo stupro è sbagliato…ma che ci facevano due ragazze ubriache di notte da sole?” oppure “Erano ubriache, cosa si aspettavano?”. Nel 2017 è degradante dare ancora spiegazioni a ciò.

Ciononostante, la foto che ritrae due ragazze disinibite (che non sono loro) e la didascalia: “Queste sono le due turiste americane che hanno accusato due dei nostri bravi ragazzi in divisa di un crimine orrendo come lo stupro. Grazie Boldrini!” circola ancora sui social. E, seppure fossero state loro quelle nella foto, non ci sarebbe stato nulla di diverso.

Le domande sono: c’è ancora bisogno di polemizzare su chi meriti la colpa di uno stupro? Perché nei commenti si leggono tanto spesso di donne presentate come subdole approfittatrici e uomini come idioti in balia dei loro istinti?

Ma le polemiche sono tali perché la situazione è questa. Quali sarebbero state le domande se invece a stuprare le ragazze fossero stati due immigrati? La risposta la si trova proprio ponendo come esempio il recente caso di Rimini ai danni di due giovani polacchi, quando un gruppo di extracomunitari ha picchiato e rapinato lui e stuprato a turno lei.

Le parole di Matteo Salvini (“In Italia ci sono più di 100.000 Carabinieri che fanno bene il loro lavoro. Hanno tutta la mia stima, guai a chi li tocca.”) o quelle del titolo del Libero (“Non bastano due pecore nere per far neri i Carabinieri.”) risultano piuttosto esaustive. Davvero interessante notare come, invece, tutti gli stranieri siano potenziali stupratori e tutti gli islamici potenziali terroristi. Ma guai a chi tocca i Carabinieri italiani, quelli buoni.

Dunque i carabinieri sono stati abbindolati? Le due americane avevano un’assicurazione contro lo stupro? Hanno girato un video? Erano consenzienti? Alla gente non importa la verità, la giustizia, alla gente importa l’indignazione, il sospetto, il dito puntato, il pregiudizio.