giovedì, Marzo 28, 2024
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Targhe: via libera alla ‘personalizzazione’

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Nel Bel Paese siamo abituati a vedere una miriade di targhe: civili, militari, speciali, provvisorie. Ma ancora siamo stati abituati a vederle a forma quadrata o rettangolare. Guardando al passato era un classico vedere la targa auto composta da due parti una per la Provincia di immatricolazione del veicolo e l’altra che conteneva il dato numerico vero e proprio della targa.

In Italia, come in molti altri Paesi, abbiamo assistito ad una evoluzione delle targhe che hanno un po’ seguito l’evolversi dell’automotive.

Pensando al passato le prime targhe veicolari italiane furono previste dal Regio Decreto 16 dicembre 1897 n. 540 che introduceva l’obbligo di dotare i velocipedi di una targa comunale. Nel 1901 venne stabilità l’obbligatorietà di dotare tutte le vetture circolanti di apposita targa fissa, su concessione della locale prefettura. La targa, da realizzarsi a cura e spese del proprietario, doveva essere in metallo e riportare, per esteso e in caratteri ben visibili, il nome della provincia e il numero di licenza rilasciata dalla prefettura. Di questo periodo esistono tuttora tre esemplari tra cui: un “GENOVA 83” e un “TORINO 427”, entrambi al Museo dell’Automobile di Torino. Il dato ci fa riflettere sulla differenza abissale di auto in circolazione agli inizi del ‘900 rispetto ad oggi.

Targa auto degli anni ’50

Questa grande circolazione di veicoli a motore ha richiesto sempre più controllo e nuove combinazioni di targhe per poter identificare ogni singolo veicolo circolante.

In tutto questo tempo però, almeno in Italia, non c’e stata mai la possibilità’ di “personalizzare” una targa.

E ricordando ‘ECTO-1’ della macchina dei Ghostbusters, in USA ci si è imbattuti in targhe come “YS U CAN”. Forse non si arriverà a questo ma intanto si sta ipotizzando di introdurre anche in Italia la targa personalizzata. Al vaglio del Ministero delle infrastrutture e trasporti la strategia per consentire l’emissione di targhe connotate da elementi personalizzanti anche al fine di incentivarne la portabilità.

La personalizzazione della targa consentirebbe all’Italia di avvicinarsi ad una pratica già possibile in molti paesi. A partire dagli Usa, la Germania, Australia e Regno Unito. In Australia lo Stato del Queensland ha addirittura introdotto anche la possibilità di aggiungere un emoticon: le faccine che al momento sono tutte sorridenti.