venerdì, Marzo 29, 2024
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Terrorismo online e lotta ai Foreign Fighters al centro del G7 di Ischia

L’eccezionale presenza dei giganti del web come Google, Microsoft, Facebook e Twitter ha caratterizzato il G7 degli Interni che si è svolto a Ischia giovedì 19 e venerdì 20 ottobre. Obiettivo del vertice, a cui hanno partecipato i Ministri degli Interni di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e Italia, quello di arrivare ad un’intesa nella prevenzione e nel contrasto alla minaccia terroristica online. Hanno preso parte al vertice anche il commissario Ue per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos, quello per la sicurezza, Julian King e il segretario generale dell’Interpol Jurgen Stock.

Presieduto dal Ministro dell’Interno Marco Minniti, il vertice ha avuto inizio nel pomeriggio di giovedì con una cerimonia di benvenuto e il saluto alle delegazioni degli altri Paesi presso il Castello Aragonese. Nella mattinata di venerdì si sono poi svolte tre sessioni di lavoro chiuse da un working lunch.

Stando a quanto emerge da una riunione che si è svolta a porte chiuse, i partecipanti hanno concordato circa il ruolo attivo che i colossi di Internet continueranno ad avere nella lotta al terrorismo online, garantendo inoltre un’azione decisiva mirata a rendere le loro piattaforme meno fruibili al terrorismo. Obiettivo comune, quello di sviluppare forme di cooperazione contro il terrorismo online incentrate su principi di reciproca fiducia e responsabilità nonché di difesa dei valori di libertà.

Il web – ha dichiarato Minniti – è decisivo nel processo di radicalizzazione. Più dell’80% delle conversioni e delle radicalizzazioni avvengono infatti su internet“. Da qui la necessità di giungere ad accordi tra gli Stati e i gestori dei big data ai fini della sicurezza internazionale.

Non sono mancate le voci d’opposizione da parte dei manifestanti autorizzati dalla Questura di Napoli e che hanno sfilato in corteo a Ischia in occasione del vertice. Una singolare protesta che ha visto gettare della salsa di pomodoro in mare e lungo un piccolo tratto della banchina olimpica del porto. “Simboleggia il sangue dei migranti che vengono fatti morire in mare”, hanno dichiarato i manifestanti. Prima di imbarcarsi per l’isola, i manifestanti, aderenti a centri sociali e a movimenti antagonisti, hanno sfilato in corteo anche a Napoli esibendo cartelli con la scritta “no G7“.

Imponenti le misure di sicurezza adottate per l’occasione, con la presenza di uomini della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che hanno reso Ischia una vera e propria “città blindata”: mezzi e forze dell’ordine ovunque, droni ed elicotteri per sorvegliare dall’alto la situazione, cecchini, acquascooter e camionette, per un totale di circa 1800 uomini delle forze dell’ordine mobilitati per garantire la sicurezza.