La storia percorre attimi di vera follia, a volte ci narra di atti eroici, altre di eventi che potevano essere evitate. La storia della ragazza danese però ha lasciato tutti a bocca aperta.
Tom Hooper ha disegnato sulla pellicola l’immagine di Lili e le ha fatto prendere vita a piccoli passi nel corpo di quello che era un uomo. Einar è un pittore e sua moglie Gerda una pittrice priva di successo. L’ispirazione arriva nel momento in cui Einar posa per lei, i dipinti che ne scaturiscono sono un vero e proprio successo per Gerda che ha dato vita su tela a Lili.
Il passaggio di consapevolezza per cui Einar capisce di essere Lili avviene lentamente e capiamo solo alla fine del film che in realtà il pittore ha sempre avuto sin da piccolo diverse preferenze sessuali. Il momento cruciale avviene quando Einar indossa il tutù e ne tocca la stoffa, nel viso e negli occhi di Eddy Redmayne si legge la consapevolezza di qualcosa che si è ritrovato. Si arriva ad un punto in cui abbiamo uno sdoppiamento di persona. Da una parte c’è Einar il fragile scrittore che ama sua moglie, dall’altra c’è Lili che scava a fondo per capire chi è veramente. Fino a che Lili prende il sopravvento su tutto, mettendo in crisi anche Gerda che consapevole della trasformazione del marito spera ancora di ritrovare la vecchia serenità.
La bravura dei due attori protagonisti supera ogni logica, il modo in cui Redmayne cambia al cambiare della situazione rende il personaggio così reale da poterlo sentire dentro. Alicia Vikander regala a Gerda quell’umanità che su carta non si percepisce, la rende fragile e forte allo stesso tempo e fa si che le donne credano sempre in una seconda possibilità
Einar Wegener sarà il primo uomo a sottoporsi ad un’intervento chirurgico di riassegnazione sessuale, la moglie Gerda nel bene e nel male gli sarà sempre vicino.
