venerdì, Marzo 29, 2024
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Treviso: donna di 72 anni firma un documento ma è per comprare una bibbia da 22mila euro

E’ successo a Treviso, una pensionata 72enne ha scoperto di aver firmato di moduli per acquisto della preziosissima Bibbia D’Angiò dal valore di 22mila e 500 euro.

Doveva essere un contratto pro-forma, siglato, per vendere liberi e oggetti e non acquistare. Infatti, si era presentato alla porta della signora un operatore porta a porta che con tanto di cartellino si è spacciato per rappresentante Treccani spa. La vittima credeva di aver firmato un contratto che le permettesse di vendere libri e oggetti comprati negli anni passati da Editalia e Treccani e invece si è ritrovata ad aver acquistato una Bibbia non troppo economica.

Si tratta di un caso di “truffa porta a porta” dopo vengono utilizzati una serie di sotterfugi verbali per ingannare le vittime e portarle a firmare un contratto di cui non si conosce la vera natura.

In questo caso specifico l’aggravante è che la vittima in questione manifesta difficoltà di relazioni certificate a causa di un incidente per il quale usufruisce anche delle agevolazioni previste dalla Legge 104.

Ma questa truffa comincia qualche mese prima perché, infatti, la pensionata è stata contattata già a novembre dello scorso anno da una presunta impiegata della Treccani per consegnarle una rivista gratuita come premio per tutti gli acquisti effettuati negli anni. La signora declina l’offerta manifestando, invece, l’intenzione di voler vendere alcuni libri e oggetti della famosa casa editrice acquistati durante gli anni. A questa chiamata ne seguono altre, sempre più insistenti fino a che la donna decide di mettere fine a questa situazione fissando un appuntamento per vendere i libri e gli oggetti in questione.

Circa una settimana dopo l’ultima chiamata si presenta il venditore alla porta della donna come da accordi. Da qui comincia la truffa perché l’uomo essendo a conoscenza dei problemi della signora parte con un monologo che manda in stato confusionale la povera donna. La conversazione ruota intorno alla possibilità di vendere i libri e gli oggetti in possesso della pensionata e, infatti, questa alla fine dell’incontro firma alcuni moduli come contratto proforma.

Nei giorni successivi la donna e il marito si rendono conto che quello era un contratto d’acquisto di una preziosa Bibbia di cui ancora non conoscevano il prezzo e subito provano a contattare il venditore che però non risponde mai. Il tempo passa e non ricevono alcun tipo di notizie, quindi, provano a chiamare direttamente alla Treccani dove ricevono rassicurazioni con la promessa di essere ricontattati a breve giro.

I coniugi non sono mai stati ricontattati da nessuno così decidono di rivolgersi all’Adico – Associazione Difesa Consumatori per annullare il contratto. Ed è in questo momento che scoprono il reale costo di quella bibbia, 22 mila e 500 euro, prezzo non ben visibile nei moduli ma individuato dal legale dell’associazione.

Resta da capire quale sia il reale coinvolgimento della casa editrice, sperando subito nell’annullamento del contratto.