venerdì, Aprile 19, 2024
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Turchia: “No alla Costituzione religiosa”. Il popolo scende in piazza

«La Turchia è laica e lo resterà» urlano i dimostranti.  A Smirne, Istanbul e Ankara i cittadini scendono in piazza per protestare contro la riforma della Costituzione. Una riforma che porterà alla creazione di una Costituzione “mussulmana”. E metterà in soffitta quella laicissima nata sotto il regime militare. A provocare la rivolta sono state le parole del presidente del Parlamento di Ankara, membro del partito conservatore di ispirazione spirituale fondato dal Capo dello Stato, Tayyip Erdogan: «Siamo un Paese musulmano. E per questo dobbiamo avere una Costituzione religiosa».

In tutte e tre le città i cortei sono stati sedati dalle forze dell’ordine. Lacrimogeni e proiettili di gomma contro la folla. Poliziotti in antisommossa. Manifestanti arrestati. Sono ore di tensione in Turchia dopo le parole pronunciate da Ismail Kahraman: «Siamo un Paese musulmano. Prima di tutto, la laicità non deve figurare nella nuova Costituzione. In questo Paese musulmano perché dovremmo negare la religione? Dobbiamo avere una Costituzione religiosa», ha detto Kahraman nel corso di una conferenza dal titolo ‘Nuova Turchia e nuova Costituzione’. Da sempre ha spiegato Kahraman, «le festività’ religiose sono festività ufficiali, le classi di religione sono obbligatorie, la Costituzione ha una struttura basata sulla fede. Ciò significa che si tratta di una Costituzione religiosa, non secolare».

Ma la levata di scudi non c’è stata solo da parte del popolo e del partito di opposizione. Anche lo stesso Erdogan ha precisato che il presidente «non ha parlato a nome del partito». Infatti, in visita ufficiale a Zagaria il capo dello stato si è espresso con queste parole: «La mia visione su questo è la seguente – ha detto Erdogan – La realtà è che lo Stato dovrebbe avere un uguale distanza da tutti i credi religiosi. Questo è il laicismo». A questo punto lo stesso Kahraman ha dovuto fare marcia indietro, dichiarando: «Si trattava di miei pensieri personali».

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