“Tutti vogliono qualcosa” è il titolo italiano del nuovo film di Richard Linklater (“Everybody Wants Some”) in uscita nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 16 giugno. Si tratta di una commedia dal sapore nostalgico ma non stucchevole. Il ricordo degli anni del college rivive in questo film non come qualcosa che è passato, finito e sepolto ma, anzi, come un qualcosa dal quale trarre, ancora oggi, delle lezioni di vita importanti.
La trama della pellicola narra di un gruppo di studenti, matricole e navigati, che negli ultimi giorni prima dell’inizio dei corsi pensano unicamente a vivere, divertendosi come e quanto meglio possono. Il protagonista Jake Bradford (Blake Jenner) incontra Beverly (Zoey Deutch) e da quel momento in poi scattano una serie di peripezie che trascinano il pubblico per due ore di risate e aneddoti ancora vividi. Il tempo passa senza accorgersene e nel viale dei ricordi entrano tutti coloro che, volente o nolente, appartengono alla stessa generazione del regista che in alcune interviste non rinnega che all’interno del film ci siano degli eventi, veritieri, della sua vita di frequentante di college. Gli anni’80 sono il periodo dei vinili, dei pantaloni di pelle, delle bevute, della competizione sportiva e del sesso ma soprattutto sono il passaggio dall’età adolescenziale all’età adulta. Tutto questo è presente nella pellicola ed è ciò che ne fa, oltre che un film piacevole e divertente, anche una sorta di cult “in costume” perchè il cast di attori non interpreta solo dei ruoli o dei personaggi ma vive lo spirito dell’epoca entrando in contatto con gli abiti e gli oggetti che non mancavano nelle case degli studenti di quegli anni. Essi attuano una rappresentazione della storia complessiva e contemporanea di tutte le società moderne.
Richard Linklater ha dichiarato che l’intento del film è quello di far arrivare quella sensazione di libertà, spensieratezza, infinito, speranza e volontà che aveva e avevano lui e i suoi colleghi studenti. Più che un film per adulti, questo è un film che dovrebbero andare a vedere tutti quei ragazzi che si trovano a vivere quella fase di smarrimento e disperazione nella quale tutti noi, prima o poi, ci troviamo quando sappiamo chi siamo ma non sappiamo, ancora, qual’è il nostro posto nel mondo.
