martedì, Dicembre 3, 2024
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Udinese-Napoli 3-1… Marika Fruscio dixit!

Il Napoli crolla ad Udine e si fa male. La Juve ora è a 6 punti e la Roma scalpita alle spalle dei partenopei. A Udine abbiamo assistito alla peggior partita del campionato, complice un eccessiva dose di nervosismo ed uno scorrettissimo arbitraggio.
L’immagine della resa del Napoli è Higuain che esce dal campo in lacrime dopo essere stato ingiustamente espulso. Il Pipita, particolarmente nervoso, non riesce a trattenersi e strattona l’arbitro per la maglia. Anche mister Sarri viene allontanato dal rettangolo di gioco per essersi lamentato sullo scorretto arbitraggio di Irrati. I due sono lo specchio di un’intera squadra che, in questa giornata maledetta, non è riuscita a sviluppare il solito bel gioco a cui eravamo abituati. E’ mancato il fraseggio stretto, la velocità nei movimenti, la coordinazione. Le ripartenze sono state sterili, banali, facilmente prevedibili.
L’Udinese è stata ben preparata da De Canio. Il nuovo tecnico friulano è riuscito a dare verve e struttura alla squadra. Nessuna barricata, come si prevedeva, ma un bel gioco corale, ben organizzato, basato sulla velocità e sulla fisicità. Le ripartenze dei bianconeri son state veloci, intuitive e la squadra ha saputo approfittare dello scarso rendimento azzurro.
C’e da dire che il Napoli ha veramente concesso tanto e la difesa non è stata in grado di dare sicurezze. E’ proprio il reparto difensivo a distruggere quel poco di buono che l’attacco riesce a produrre. Male tutti. A partire da Koulibaly che riesce a perdere tutti i duelli con Zapata ed è costantemente fuori tempo in tutti gli interventi. Il colosso partenopeo è in giornata no e non riesce a dosare bene le energie negli interventi, risultando particolarmente falloso. E’ proprio il suo intervento poco sportivo su Badu a determinare il rigore. Male anche Albiol che non è stato in grado di limitare la manovra avversaria. Hysaj, visibilmente fuori forma, ha trovato un energico Armero che gli ha reso vita difficile. Ghoulam fa male entrambe le fasi: non spinge  e non protegge. Widmer è un cliente scomodo che riesce sempre ad essere una spina nel fianco per l’algerino. Una difesa in palla e poco sicura anche per l’assenza di Reina. Gabriel, infatti, si è reso protagonista nel bene e nel male. Riesce a parare il secondo penalty ed un’insidiosa ribattuta, ma permette successivamente il raddoppio friulano, lasciando la propria porta completamente libera.
Difesa a parte, non ha brillato neanche il centrocampo. Jorginho non è riuscito ad impostare ed imbastire l’azione. Nessuna geometria, nessun buon suggerimento e/o verticalizzazione.
L’italo-brasiliano, continuamente pressato e marcato, non è riuscito a dettare i tempi giusti ed è stato particolarmente impreciso e lento. A reggere tutta la mediana ci pensa solo Allan. Corsa, recuperi palla ed aiuto ai compagni fanno di Allan forse il migliore in campo. Delude anche Hamsik che non è stato in grado di azzeccare nessun inserimento. Quasi inesistente in campo.
L’attacco azzurro poteva fare sicuramente di più. Sono mancate le volate e l’estro di Insigne e Callejon, sulla destra, non è riuscito a suggerire palloni interessanti avanti. Higuain, visibilmente nervoso, non riesce a giocare come vuole. Non arrivano i giusti rifornimenti e la difesa friulana è sempre pronta e tempestiva per i recuperi palla. Il suo 30simo goal oggi non è utile alla causa azzurra, anche perché allo scadere del primo tempo Bruno Fernandes, a porta vuota, riesce a portare in vantaggio nuovamente l’Udinese con un goal da manuale.
RIPRESA:
Il Napoli cerca affannosamente di recuperare, ma i vari tentativi sono prevedibili ed alquanto sterili. E’ l’Udinese a concretizzare con Thereau, che approfitta di una dormita difensiva per centrare l’obiettivo. Il Napoli non riesce più a gestire il nervosismo e l’episodio più eclatante è l’espulsione di Higuain. E’ il principio della resa in quel di Udine. A nulla son serviti i successivi cambi: Mertens, El Kaddouri e Gabbiadini entrano quando ormai il Napoli ha smesso di giocare. Il Napoli ne esce con le ossa rotte e con la consapevolezza che l’obiettivo scudetto è sempre più lontano. Ora c’è da tirare fuori le unghie per difendere il secondo posto!
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