venerdì, Marzo 29, 2024
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Gaiola: un angolo di paradiso

Quasi celato, agli occhi accecati dalla frenesia di un’urbanizzazione selvaggia, si distende uno dei luoghi più suggestivi e misteriosi del litorale di Posillipo: il Parco sommerso della Gaiola. Un’area marina protetta di 42 ettari, istituita nel 2002, che prende il nome dai due isolotti del Golfo di Napoli e si estende dal Borgo di Marechiaro alla Baia dei Trentaremi.
Già dal percorso che si deve fare per raggiungerlo è chiaro che sarà un luogo da dove non si va via “vuoti”.
Si percorre la Discesa Gaiola formata da rampe di scale costeggiate da verde impervio, da dove si arriva direttamente sulla spiaggetta, la quale adorna l’area marina protetta. Da qui si ha davanti uno scenario pittoresco dove sullo sfondo regna in lontananza, quasi in modo disinteressato, il Vesuvio.
Grazie al CSI Gaiola Onlus è possibile visitare l’area mediante visite guidate con battello a visione subacquea, itinerari snorkeling e diving. In ogni caso ti “immergi” in una visita dove, in breve tempo, la forza del mare talvolta ti culla e talvolta ti spinge, in un suggestivo viaggio attraverso il tempo.
Essendo l’area soggetta a fenomeni di bradisismo (abbassamento della crosta terrestre) e di emissioni gassose subacquee  (le fumarole sono visibili già a pochi metri di profondità), ha assunto la conformazione che ha ora, dove si alternano imponenti costoni tufacei a resti di antiche ville romane sia sopra che sotto l’acqua marina.
Sono infatti sommerse strutture archeologiche come il ninfeo detto “Scuola di Virgilio”, le murature dei bagni della villa dei Pisoni e antiche peschiere, le quali erano usate per allevare le murene. La leggenda vuole che Pollione usasse dare in pasto alle sue murene gli schiavi disubbidienti.
Oltre alla storia e archeologia che racchiude è, quindi, un luogo dove bellezza naturale e misteriose leggende avvolgono in un atmosfera surreale.