Classe 1984 Genny Basso, pianista di fama nazionale e non solo, ci racconta come riuscire a vivere di musica e per la musica. Impegno, dedizione e passione sicuramente i tre fattori principali per intraprendere una carriera brillante come la sua .
1. Qual è stato il tuo iter di studio?
Mi sono iscritto al Conservatorio di Napoli, dove mi sono laureato con 110 e lode; ho frequentato l’ultimo anno dell’École Normale de Musique de Paris e ho partecipato a diversi Master con musicisti di fama internazionale.
2.Quando hai capito che la tua strada era quella di fare il pianista?
All’età di 4-5 anni già sognavo di diventare un musicista e crescendo ho capito che quel sogno poteva diventare realtà.
3.Quante ore al giorno ti eserciti?
Circa 5 ore al giorno, ma il lavoro di “autopromozione” e il tempo che dedico all’insegnamento (ho allievi sparsi per l’Italia che seguo privatamente) non sempre mi permettono di dedicarmi allo studio quanto vorrei.
4.Qual è tato il tuo traguardo personale più importante ?
Essere stato scelto dal grande Aldo Ciccolini come assistente ufficiale nelle Masterclass internazionali. Un’esperienza incredibile, che oltre a darmi un grande prestigio è stata fondamentale per la mia crescita artistica, consentendomi di vivere a stretto contatto con una leggenda del pianoforte.
5. Parlaci della tua esperienza al San Carlo.
Il San Carlo vanta una storia ricchissima, è uno dei grandi Templi della musica. Per me approdare lì è stata un’emozione indescrivibile; durante il concerto pensavo a quanto fossi privilegiato a suonare nel teatro più antico d’Europa, quello della mia città, che nonostante le forti contraddizioni amo profondamente.
6. Obiettivi per il futuro?
A breve porterò a termine il mio primo lavoro discografico. Per il resto continuo a dedicarmi all’attività concertistica e didattica.