Uomo morto vendeva online oggetti appartenuti al Papa: denunciato truffatore

0
papalina papa truffa

Un ricettatore torinese sotto falsa identità rivendeva merce millantandone l’appartenenza a vari vip, la Regina Elisabetta II, i Beatles, Freddie Mercury, Sylvester Stallone e anche Papa Francesco.

“Si certifica che l’accluso anello è stato portato e santificato da Sua Santità Papa Francesco”. Questo si leggeva su un foglio di carta intestata alla segreteria particolare del Santo Padre, con la data e la firma del suo segretario. E invece era tutto falso, l’anello, la provenienza, la certificazione, la firma, e perfino l’identità dell’uomo che cercava di venderlo.
L’autore di queste truffe era un 37enne di Torino, che è stato denunciato e fermato dalla Guardia di Finanza per ricettazione, frode in commercio e introduzione nello Stato di prodotti falsi.

Il catalogo della truffa: cosa vendeva il ricettatore torinese ai suoi ignari clienti

Tutto è partito da alcune merci sospette che hanno attirato l’attenzione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in quanto a un primo controllo riconducevano a un’identità chiaramente falsa: le spedizioni di questi oggetti, che venivano venduti in tutto il mondo tramite noti siti di e-commerce, erano fatte a nome di un morto. A questo punto le autorità hanno cercato di vederci chiaro ed è scattata rapidamente la perquisizione, che ha permesso agli agenti di rintracciare il venditore, fermarlo e sequestrare la merce contraffatta.

Si va da magliette con loghi e firme (falsi) di importanti squadre di calcio e campioni internazionali (Messi, Ronaldo, Neymar, Ibrahimovic, ecc), a molto altro materiale attribuito a vip, come l’anello e la papalina di Papa Francesco, biglietti da visita firmati dalla Regina Elisabetta II, vinili autografati dai Beatles e da Freddie Mercury, e anche i calzoncini indossati da Sylvester Stallone mentre girava Rocky. Tutto rigorosamente falso.

A partire da 100 euro, fino ad arrivare a qualche migliaio di euro, il truffatore vendeva via web la merce agli ignari clienti, che speravano di portarsi a casa qualche pezzo certificato, magari per arricchire una collezione.
Al 37enne sono stati sequestrati anche denaro e beni per oltre 100.000 euro, ritenuti parte dei profitti ottenuti con questa attività illecita.