Dormivano in tre in quel lettone matrimoniale dove la mamma, Marianna, è stata brutalmente accoltellata. A spegnere la vita di questa donna è stato suo marito, Gijn Preducaj, che quella stessa notte riposava vicino a lei e al loro figlio di tre anni. Gijn, muratore albanese di 42 anni, ha confessato l’omicidio alla polizia, ma non ha spiegato perché ha compiuto un tale gesto; la sua riposta è il silenzio. A quanto sembra l’omicida non aveva mai avuto comportamenti violenti nei confronti della moglie. La tragedia è accaduta ieri notte in via Adelaide Ristori, a Cedrate di Gallarate (Varese).
Erano all’incirca le due di notte, quando l’uxoricida si alza dal letto, si reca in cucina, prende un coltello con una lama lunga trenta centimetri e colpisce la moglie al collo. Marianna muore dissanguata e lì affianco a lei, ad assistere alla scena, c’è il piccolo di tre anni, la sorella più grande, invece, è nella sua camera da letto. Dopo aver ucciso sua moglie, Gijn ha chiamato alla sorella in stato confusionale: «E’ tutto finito». Sul posto sono arrivati i soccorritori del 118, chiamati dai parenti dell’omicida, e i carabinieri di Gallarate e del Reparto Operativo di Varese, a quel punto l’ omicida confessa tutto e consegna l’arma del delitto.
La sorte dei due figli della coppia sarà in mano al Tribunale dei Minori di Milano; nel frattempo, in caso si rendesse necessario un affido temporaneo, il Comune ha messo a disposizione i servizi sociali. I vicini e i paranti pensavano che in quella casa si consumasse una lunga e felice storia d’amore, invece siamo stati tutti spettatori, chi più e chi meno, di una luna e tragica pellicola horror.