Il COVID-19 continua a preoccupare gli esperti. In particolare le sue 2 varianti più pericolose, quella inglese e sudafricana, che si spargono ininterrottamente nel mondo sin dalla loro scoperta. Questo nonostante un calo di contagi in Europa.
SITUAZIONE ATTUALE – I paesi che attualmente registrano casi di variante inglese sono 60 in tutto il mondo. 10 in più rispetto all’ultimo report datato 12 gennaio. Simile il caso della mutazione sudafricana, presente ormai in ben 23 nazioni. A renderlo pubblico è l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Tali mutazioni sembrano essere più contagiose rispetto al virus classico. Sono quindi da tenere assolutamente sotto controllo, malgrado siano necessari ulteriori ricerche. Questo per delineare meglio una linea d’azione. Ecco cosa afferma l’OMS in merito.
«Attualmente sono disponibili poche informazioni per valutare se per effetto di queste nuove varianti ci sono cambiamenti nella trasmissibilità o nella gravità dell’infezione. Tuttavia, considerando che presentano mutazioni simili a quelle osservate in VOC202012/01 e 501Y.V2, che hanno mostrato una maggiore trasmissibilità e potenziali impatti sulla neutralizzazione degli anticorpi, sono necessarie ulteriori indagini, già in corso».
EUROPA – Come già anticipato prima, nonostante la forte presenza delle varianti inglese e sudafricana, l’Europa sembra registrare un calo importante di contagi. Del 15% per la precisione, sempre secondo i dati dell’OMS. Nell’ultima settimana infatti sono stati segnalati 4,7 milioni di casi mondiali, 6% in meno rispetto alla situazione precedente.
Purtroppo però ci sono anche aspetti negativi. Nello specifico un aumento dei decessi, 9% in tutto il mondo pari ad un bilancio complessivo di più di 2 milioni di persone.