venerdì, Aprile 26, 2024
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Venezuela, pugliesi in trappola. Vogliono tornare in patria

La dittatura sta rendendo molto difficile la vita dei tanti venezuelani di origine pugliese. "La carta igienica è un bene di lusso introvabile" testimonia una signora.

Intrappolati in un Paese che per anni li ha aiutati: questa è la storia dei cosiddetti “immigrati di ritorno“. I venezuelani di origini pugliesi partirono nel dopoguerra alla ricerca di una vita migliore. Durante gli anni Sessanta si contano circa 300.000 italiani emigrati dal proprio paese d’origine e accolti in Sud America. A quel tempo, il Venezuela era una terra ricca di giacimenti e questo permetteva di ricominciare una nuova vita.

Qualche pugliese si è arricchito nel campo petrolifero finché gli uomini di Chavez non gli hanno portato via tutte le aziende. Volevano mettere fine al capitalismo.

Ora la situazione è cambiata drasticamente poiché, a causa della dittatura, queste persone hanno perso tutto. Non hanno più un lavoro, una vita dignitosa; anche gli oggetti più semplici sono diventati beni di lusso. L’iperinflazione sta distruggendo il paese: adesso la carta igienica può essere acquistata solo con un mucchio di banconote.

Questi pugliesi raccontano le loro vicende attraverso i canali italiani ma molti hanno paura poiché una parola di troppo potrebbe costare la vita. “Molti non vogliono parlare: hanno paura. È un clima difficile. Vorremmo riuscire a mandare via Maduro, dopo che abbiamo perso tutto” dichiara una donna. “La carta igienica è un bene di lusso introvabile. Ho proposto all’Assemblea dei Pugliesi nel Mondo di reperire dei fondi per aiutare i nostri conterranei. I figli di chi aveva aziende di successo in Venezuela ora vogliono trovare un modo per tornare nella nazione dei loro nonni. Lì manca tutto: medicine, cibo, vestiti. Scarseggia tutto. Dobbiamo aiutarli a tornare. Abbiamo il dovere di aiutarli” spiega una signora che ha i suoi parenti oltreoceano.

“I miei parenti vogliono tornare in patria, ma non tutti ce la potranno fare: c’è ancora la dittatura. La gente ha paura: nessuno parla al telefono, ma la miseria è tanta. Hanno perso tutto. Noi stiamo facendo il possibile per farli ritornare da dove sono partiti con valige piene di speranza. Sembravano tutte storie di successo e adesso non hanno più da mangiare. Con un intero stipendio medio non compri nemmeno un chilo di carne” testimonia un’altra persona. Il Venezuela sta vivendo una grande catastrofe umanitaria.

Valentina Sammarone
Valentina Sammarone
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