giovedì, Aprile 25, 2024
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Zenga: “Eriksen per cambiare modulo”, sarà davvero così?

E’ un Walter Zenga entusiasta della “sua” Inter quello che si presenta ai microfoni del programma televisivo “Pressing” (Rete Quattro ogni domenica, ore 23.45). L’ex portiere interista si dice davvero felice dal cammino condotto fin qui dai suoi nonostante il pareggio-beffa riportato contro il Lecce ieri pomeriggio.

“Non si può dire che l’Inter non abbia avuto occasioni contro il Lecce. Il corso dei novanta minuti ha visto un’Inter non brillante. Non era la solita Inter aggressiva e veloce. Bisogna dare i meriti agli avversari: il cambiamento tattico è stato importante, con Petriccione davanti alla difesa al osto di Tachsidis oscurando i due attaccanti nerazzurri. Con la punizione di Falco poteva anche fare il miracolo. Cambi? Ci sono allenatori che non cambiano mai”.

Ed ecco il punto della questione: i cambi. Cambi intesi come turnover e allo stesso modo intesi come modifica di un piano di gioco che non pare dare i frutti sperati. Certo non si può dire che in carriera Antonio Conte abbia fatto della poliedricità il suo marchio di fabbrica. Anzi, il tecnico ex Juve, ha fatto del purismo tattico il suo unico credo.

L’unico cambio che gli si può imputare è stato quello col quale è passato da un alquanto garibaldino 4-2-4 ad un più concertato 3-5-2, fine dei giochi. L’allenatore salentino difficilmente ha modificato il suo gioco neppure in occasione di emergenze di ruolo. Ma l’analisi di Zenga forse potrebbe aprire nuovi scenari sotto diversi punti di vista. Forse potremo assistere presto ad un impronosticabile cambio di modulo? Secondo l’ex portiere pare proprio di sì.

La scelta di Eriksen è dovuta alla necessità di fantasia. È un ’10’ con il senso del gol. Probabilmente Conte cambierà modulo. Vogliono prendere giocatori già fatti perché vogliono vincere a breve“. Di sicuro il danese non è uomo da impiegare per la concertazione a centrocampo, in quella zona Sensi e Barella funzionano alla perfezione. Secondo Zenga, Eriksen dovrebbe essere impiegato come trequartista dietro alle punte, in un ruolo che dia imprevedibilità ed estro al gioco quando i rigidi tettami tattici non portano frutto. L’ultimo pensiero è per tutta la squadra, un segnale di amore e appartenenza che va oltre al passare degli anni: “Quello che sta facendo l’inter è qualcosa di particolarmente bello“.

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