venerdì, Aprile 19, 2024
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Zona arancione in tutta Italia, la proposta dei governatori

Nonostante le misure preventive attuali, la zona arancione potrebbe presto diventare una realtà per tutta l’Italia. Questo perché nell’intero paese i contagi stanno aumentando. E anche pericolosamente a quanto sembra. La colpa è da attribuire alle varianti del COVID-19, in particolare quella inglese, brasiliana e sudafricana. Ulteriori misure preventive sono quindi necessarie. E questo implicherebbe appunto, ipoteticamente, un ennesimo cambio colore.

LOCKDOWN SOFT – La proposta arriva direttamente dai governatori delle varie regioni. Questi ultimi, preoccupati, vorrebbero optare per un lockdown soft esteso a tutta la nazione, per poi ripartire tutti insieme dopo qualche settimana. In tal merito il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, dichiara quanto segue.

«Lo scenario è in peggioramento. Per la terza settimana consecutiva abbiamo incremento dell’incidenza e dell’Rt. Ciò richiede misure di mitigazione e attenzione perché la circolazione di varianti, sia di quella inglese, che diventerà dominante, che di quella brasiliana, presente nel Centro Italia, e di quella sudafricana, di cui conosciamo pochi e piccoli cluster di importazione, impongono di continuare con la prudenza».

Una stretta maggiore non è quindi da escludere. Toccherà a Mario Draghi, Roberto Speranza e il resto del nuovo Governo prendere una scelta. Una scelta come già detto prima in parte drastica, ma forse necessaria visto la situazione attuale.

MODELLO FESTIVITÀ NATALIZIE – In ogni caso la decisione dovrebbe giungere a breve, Questo perché il 25 febbraio scade il blocco degli spostamenti tra Regioni, finora in atto. Si andrebbe quindi verso un modello di lockdown molto simile a quanto avvenuto durante le feste natalizie. Periodo durante il quale tutto il Bel paese era ufficialmente in zona arancione.

Un modello che nel bene e nel male ha portato i suoi frutti. In tal senso, facile immaginarsi che il Governo possa cercare di reiterare quell’iniziale successo.

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