Dopo gli scontri dei giorni scorsi tra residenti e comunità bulgara all’interno della zona rossa di Mondragone, la situazione è tornata alla normalità. L’arrivo di un centinaio di militari dell’esercito ha rafforzato i controlli sul territorio e nelle ultime ore non sono stati rilevati particolari episodi di violenza.
Il personale sanitario nella giornata di ieri ha completato i test sui residenti nelle palazzine ex Cirio, su circa 700 tamponi effettuati i casi positivi ammontano a 43, di cui 9 registrati nell’edificio occupato per la maggior parte da italiani, il resto negli edifici in cui risiede la comunità bulgara.
Nel frattempo in città sale la paura per il contagio, la Regione ha messo a disposizione due camper dell’azienda sanitaria di Caserta per chiunque voglia sottoporsi volontariamente a tampone e nella giornata di ieri sono stati più di 500 i cittadini che hanno deciso di verificare il proprio stato di salute.
Effettuati tamponi anche ai proprietari e ai dipendenti delle attività commerciali che si trovano nei pressi della zona rossa. L’obiettivo, a detta del governatore De Luca, è quello di eseguire tra i 3 e i 4mila test per verificare che se c’è stata rapida diffusione del contagio.
Le forze dell’ordine hanno poi ritrovato nelle ultime ore i 19 cittadini stranieri che avevano lasciato la zona rossa facendo perdere le proprie tracce.